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Libro di Putin, la comunità ucraina: “Increscioso che la condanna non sia unanime da parte del mondo politico reggiano”

17 gennaio 2025 | 16:49
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Libro di Putin, la comunità ucraina: “Increscioso che la condanna non sia unanime da parte del mondo politico reggiano”

L’associazione dei volontari ucraini in Italia: “Quello al Posta è un evento propagandistico di un regime che si può definire tranquillamente fascista nelle modalità interne e nazista nei confronti degli Stati vicini che vuole distruggere, conquistare, soggiogare e annettere”

REGGIO EMILIACon grande disappunto, abbiamo appreso dell’evento che si terrà a Reggio Emilia, domani pomeriggio all’hotel Posta, riguardante la promozione del libro di Vladimir Putin. Ricordiamo che sulle spalle di Putin grava un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e deportazione di minori e che lo stesso è a capo di un regime che è stato dichiarato terrorista dal Parlamento Europeo.

Riteniamo increscioso che una città come Reggio Emilia, Città Medaglia d’Oro al valore della Resistenza, non reagisca con un’unanime condanna politica e un’indignazione popolare ad un evento chiaramente propagandistico di un regime che si può definire tranquillamente fascista nelle modalità interne e nazista nei confronti degli Stati vicini che vuole distruggere, conquistare, soggiogare e annettere.

Consideriamo l’evento e quanto dichiarato nel libro un insulto verso la nostra comunità Ucraina e inaccettabile moralmente per la città intera. Il libro non rappresenta tra l’altro un esempio di libertà di stampa, ma è noto fungere da strumento di manipolazione ideologica, distorcendo i fatti e influenzando l’opinione pubblica a favore di un regime che viola i diritti fondamentali e le regole internazionali senza esitazione.

Da un lato leggere fandonie come il rapporto di unicità tra i popoli Ucraini e Russi (che per unicità si intende che esista un solo popolo, quello Russo), il cui legame naturale sarebbe stato infranto in modo artificiale dall’Occidente, tacendo di invasioni, tentativi di conquiste e annessioni che da secoli vengono perpetrati dalla Russia zarista prima, dal regime bolscevico poi (non appena Lenin prese il potere) nei confronti dell’ Ucraina è un’orribile provocazione. Tra i crimini piiu’ grandi del regime sovietico, negato dai putinisti, ricordiamo lo sterminio per fame del popolo Ucraino, l’Holodomor, perpetrato da Stalin nel 1932-33 e che fece milioni di vittime.

Tali affermazioni o negazioni, come altre tipiche delle menzogne della propaganda russa hanno anche un sottinteso di razzismo, facendo credere al pubblico che il nostro popolo non sia in grado di capire e scegliere del proprio destino ma venga eterodiretto da fuori. Non possiamo non citare il Memorandum di Budapest del 1994, quando fu consegnato alla Federazione Russa l’intero arsenale atomico di cui il nostro Stato era dotato, a fronte di garanzie di sicurezza dei nostri confini e che tale accordo è stato palesemente violato

Non abbiamo nulla in comune con la cosiddetta Chiesa ortodossa russa, che da sempre è serva del Cremlino, e i cui capi hanno tradito tutti i precetti del cristianesimo, trasformandosi in un’estensione ideologica del regime dello Stato aggressore.
Si sono infatti dimostrati complici dei crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati, benedicendo l’uccisione degli ucraini e la distruzione dello Stato ucraino.

Si è favoleggiato di difesa dei “Russofoni”, tra l’altro in uno stato perfettamente bilingue, quando la Federazione Russa ha colpito in modo sistematico e raso al suolo numerose località proprio dell’Est e del Sud dell’Ucraina , dove è piu’ comune la lingua russa, proprio per punirli per non aver favorito l’avanzata del loro esercito.

Addirittura nel libro viene scritto che fosse pianificata un’ aggressione contro la Russia, capovolgendo la realtà nella migliore tradizione della loro propaganda; si finge vi sia un immaginario pericolo esterno, come avvenuto con la Georgia prima e nei confronti dell’ Ucraina poi, per avere “giustificazione” di invadere, uccidere, deportare, rapire, rubare e annettere.

Il modus operandi piu’ che in comune col nostro, rappresenta la diretta discendenza dei modi tipici dell’orda d’oro, da cui poi nacque la Moscovia.

Putin ha affermato già dal 2007 che l’Ucraina non esista e sia una sorta di stato artificiale e, in effetti, ha compiuto atti che tendono al genocidio nei confronti dei civili Ucraini, cercando di ucciderli in parte o farli scappare dal loro Paese, distruggendo le centrali elettriche e colpendo circa metà degli ospedali e numerose scuole.

Non si mostra una resilienza come la nostra, a quasi tre anni dall’inizio dell’invasione su larga scala, se non vi fossero ragioni profonde che ci dividono dalla Federazione Russa e che niente hanno a che vedere con ingerenze esterne ma risiedono nel nostro strenuo desiderio di vivere liberi, senza essere sottomessi e sfruttati.

Non prendere una posizione chiara su questa vicenda significa prestarsi, anche se indirettamente, a una dinamica di inganno e manipolazione, favorendo un regime criminale e terrorista. Invitiamo di nuovo la direzione dell’Hotel Posta a riflettere attentamente sulle nostre parole e a considerare le possibili implicazioni morali e reputazionali, permettendo che questo evento si svolga.

Confidando nella sensibilità, discernimento e senso di civiltà della città di Reggio Emila, auspichiamo che vi sia un reale e sentito senso di vicinanza nei nostri confronti ma anche a tutela dei valori e del buon nome della comunità reggiana stessa.

Associazione dei volontari Ucraini in Italia ( Avui) ODV