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Pensioni, sorpresa: si alzano i requisiti

9 gennaio 2025 | 17:35
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Pensioni, sorpresa: si alzano i requisiti

Dal 2027 servono 43 anni e 1 mese di contributi. E 67 anni e 3 mesi per la vecchiaia. La Cgil: “Profonda preoccupazione. Rischiamo nuovi esodati”. Tre mesi in più dal 2027, altri due dal 2029

ROMA – L’aggiornamento, non comunicato ufficialmente da parte dell’Inps, riguardo ai requisiti pensionistici, sta sollevando forti critiche e preoccupazioni. Secondo le nuove indicazioni operative, l’età per la pensione di vecchiaia aumenterà a 67 anni e 3 mesi dal 2027 e a 67 anni e 5 mesi dal 2029, mentre per la pensione anticipata saranno necessari 43 anni e 1 mese di contributi (42 per le donne) nel 2027 e 43 anni e 3 mesi (42 anni e 3 mesi per le donne) nel 2029.

La Cgil è intervenuta con fermezza, criticando la mancanza di trasparenza e l’assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell’Inps e dei ministeri competenti. Lara Ghiglione, della segreteria confederale, ha parlato di “profonda preoccupazione”, definendo l’aggiornamento un peggioramento del quadro previdenziale. Secondo Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali del sindacato, la modifica non è riscontrabile nei documenti ufficiali vigenti, come il 25° Rapporto della Ragioneria generale dello Stato, che stimava un incremento di appena un mese per il 2029.

Le nuove soglie mettono a rischio molti lavoratori che contavano su strumenti come l’isopensione o gli scivoli aziendali per il pensionamento anticipato. La Cgil teme la creazione di nuovi esodati, ossia persone rimaste senza stipendio né pensione, e chiede chiarimenti immediati.

La Cgil ha denunciato non solo l’incremento dei requisiti, ma anche la mancanza di una riforma strutturale del sistema pensionistico, a fronte di promesse elettorali come il superamento della legge Fornero o l’introduzione di Quota 41. L’assenza di trasparenza e dialogo istituzionale viene definita “inaccettabile, considerando l’impatto sociale delle modifiche”.