Pfas nell’acqua, Coalizione civica: “Entro limiti? Non basta”

I consiglieri comunali Aguzzoli e De Lucia chiedono alla giunta degli studi per ridurre la contaminazione rilevata
REGGIO EMILIA – Nell’agenda politica reggiana tiene banco il tema della contaminazione da Pfas dell’acqua pubblica. Dopo il report di Greenpeace che colloca la città del tricolore al settimo posto in Italia per concentrazioni elevate di queste sostanze nocive, Coalizione civica non si accontenta delle rassicurazioni dell’Ausl sul fatto che i valori siano entro i limiti di legge. E presenta un’interrogazione alla Giunta comunale, chiedendo di mettere in campo delle “strategie a lungo termine per la protezione delle risorse idriche”.
La “qualità dell’acqua potabile è un tema di primaria importanza per la salute dei cittadini. Non possiamo limitarci a rispettare i parametri normativi di legge, che spesso appaiono inadeguati rispetto alle più recenti conoscenze scientifiche in tema di garanzie per la salute pubblica, ma dobbiamo adottare un approccio lungimirante e proattivo”, afferma il capogruppo Fabrizio Aguzzoli.
“La trasparenza nei controlli e l’adozione di misure di prevenzione più rigorose devono essere una priorità per l’amministrazione e i gestori del servizio idrico”, aggiunge il consigliere. Dunque, spiega infine il civico, “la nostra interpellanza mira a ottenere risposte chiare su quali azioni di monitoraggio siano già in corso e quali strategie verranno adottate per garantire nel tempo un’acqua di qualità per tutti”.
Sulla stessa linea il consigliere Dario De Lucia: “Non possiamo ignorare i rischi legati alla contaminazione delle nostre falde acquifere. In un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti, con periodi di siccità prolungati che aumentano la concentrazione degli inquinanti, serve una pianificazione a lungo termine per la tutela delle nostre risorse idriche”. Pertanto “chiediamo all’amministrazione di andare oltre le semplici rassicurazioni e di intraprendere azioni concrete, investendo in studi sulla diversificazione degli approvvigionamenti e sul miglioramento dei sistemi di captazione delle acque”.
Nell’interrogazione, infine, si chiede di specificare a chi competano le azioni di monitoraggio (la società di gestione Arca, l’Asl o Arpae), e si sollecita “un impegno chiaro da parte dell’amministrazione per garantire ai cittadini di Reggio Emilia un’acqua sicura e di alta qualità e soprattutto a controllo pubblico”.