
Il centrodestra reggiano ha montato, in queste ore, una polemica surreale relativa al vessillo esposto sulla facciata del municipio in occasione delle celebrazioni del 7 gennaio
REGGIO EMILIA – Il centrodestra reggiano ha montato, in queste ore, una polemica surreale sulla presenza della bandiera della pace, esposta su una finestra del municipio, in occasione delle celebrazioni del 7 gennaio in cui, nella nostra città, saranno celebrati i 228 anni dalla nascita del Tricolore.
Secondo Fdi, Forza Italia, Lega e Lista civica Tarquini “il vessillo in questione, utilizzato frequentemente in manifestazioni politiche di sinistra, assume un significato divisivo, contravvenendo al principio di neutralità delle sedi istituzionali”.
I firmatari ritengono che “l’esposizione permanente di questo simbolo possa essere interpretata come una forma di propaganda politica, incompatibile con il carattere inclusivo e imparziale richiesto ai luoghi pubblici”.
Ora, al di là delle questioni tecniche e regolamentari (la bandiera della pace è esposta non sul balcone centrale, a fianco di quella della Ue e della Repubblica italiana, ma su una finestra a lato, ndr), quello che lascia interdetti è la parola “divisiva”. Se c’è un concetto che non dovrebbe essere in alcun modo divisivo è proprio quello di pace.
Fra l’altro l’idea della pace, antitesi della guerra, è strettamente collegata al nostro dettato costituzionale che nell’articolo 11 sancisce “l’impegno dell’Italia a ripudiare la guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali e a promuovere un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.
Ebbene, che il 7 gennaio ci sia, sulla piazza in cui si celebra la nostra bandiera, un simbolo che ci ricorda che la nostra Costituzione ripudia la guerra, ci sembra un ottimo auspicio ed è un bene che quel vessillo resti lì. Sul fatto che questa bandiera sia divisiva, poi, perché utilizzata solitamente in manifestazioni di sinistra, ci sarebbe da chiedersi per quale motivo non debba essere sventolata anche in manifestazioni di centrodestra.
A meno di non dover pensare che il centrodestra non ami la pace e non condivida il dettato costituzionale esposto sopra.