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Sinistra italiana: “Unimore, stop a studi su tecnologie belliche”

6 gennaio 2025 | 13:17
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Sinistra italiana: “Unimore, stop a studi su tecnologie belliche”

Secondo il partito l’ateneo starebbe collaborando a Store, un progetto coordinato da chi fornisce materiali per i droni israeliani “utilizzati per il genocidio in corso a Gaza”

REGGIO EMILIA – “Chiediamo con forza che l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia interrompa la propria partecipazione, unica fra le università italiane, ad un progetto di sviluppo delle tecnologie belliche per il riconoscimento di rischi da carri armati e veicoli di fanteria, droni e sciami di droni, minacce ipersoniche”.

Lo scrive Sinistra italiana che aggiunge: “La ricerca e la scienza sono libere e noi ne siamo convinti assertori, ma esse non possono né escludere ogni rapporto con l’art. 11 della nostra Costituzione né il fatto che questo progetto vede come coordinatore dei lavori Thales Group, il gruppo francese che ha dotato i droni israeliani Hermes900 dei transponder TSC4000IFF utilizzati per gli attacchi a Gaza”.

La partecipazione al progetto “Store”, come documentato da Cosimo Pederzoli, ex segretario provinciale, “è iniziata il 1° dicembre 2023 e terminerà 30 novembre 2026 e si avvarrà delle conoscenze tratte da una sinergia tra Thales Group e l’industria bellica israeliana (Elbit) che ha riguardato lo sviluppo di un sistema di comando digitale basato su un’interfaccia condivisa tra i soldati sul campo e su nuovi strumenti militari come droni e robot connessi simultaneamente per anticipare le reazioni nemiche. Questo sistema di comando digitale è stato testato anche nei Territori Occupati Palestinesi”.

Conclude Sinistra italiana: “In Italia un vastissimo movimento di donne e uomini, associazioni, sindacati, di forze politiche a partire da Sinistra Italiana, chiedono continuamente di fermare il genocidio in corso nei territori palestinesi. Le dure e nette parole di Papa Francesco al riguardo sono chiarissime. Anche in nome di tutto ciò e degli oltre 40.000 morti a Gaza riteniamo che non siano possibili collaborazioni tra Unimore e realtà impegnate nei crimini di guerra israeliani”.