
Il consigliere regionale Burani: “Non ha più senso avere un sito produttivo di quel tipo in mezzo a dell’edilizia residenziale”
REGGIO EMILIA – Verdi e Movimento 5 stelle guardano già al futuro dell’area degli stabilimenti Inalca e Quanta, devastata dall’incendio del 10 febbraio scorsi. E non ci vedono un ritorno delle fabbriche, ma un’opportunità per attenuare l’emergenza abitativa in città e interventi urbanistici coerenti col quartiere e sostenibili. Per Paolo Burani, reggiano, presidente della commissione Ambiente in Regione ed esponente di Europa Verde, si tratta infatti di “un’area che fu edificata in epoche ormai lontane e che quindi non risponde più alle logiche dell’urbanistica contemporanea”.
Per il consigliere “non ha più senso avere un sito produttivo di quel tipo in mezzo a dell’edilizia residenziale: bene dunque valutare un cambio di destinazione d’uso”. Secondo Burani, “questo può diventare un tassello chiave per la rigenerazione urbana del quadrante nord della città, ripensando l’area per favorire spazi verdi e servizi alla comunità, con un progetto che metta al centro l’edilizia sociale”. Infatti “la crisi abitativa è una realtà anche a Reggio Emilia, e questa potrebbe essere l’occasione per dare risposte concrete alle fasce di popolazione più fragili, garantendo abitazioni accessibili e sostenibili, integrate in un nuovo tessuto urbano più vivibile e con una qualità ambientale superiore”. Burani conclude quindi esortando: “Facciamoci trovare pronti alla sfida”.
Sulla stessa linea l’assessore comunale alla Tutela ambientale Roberto Neulichedl (M5S), secondo cui “un’ulteriore riflessione riguarda la localizzazione di determinati impianti industriali all’interno di aree densamente abitate. È necessario valutare soluzioni che evitino situazioni di rischio per i cittadini”. Inoltre “sarebbe auspicabile che l’area venisse preservata da speculazioni edilizie e che, nel caso di una futura riconversione, si puntasse a una riqualificazione coerente con le caratteristiche del quartiere”.
Su questo “il Movimento 5 Stelle vigilerà”, conclude Neuilichedl. Dall’assessore arriva anche la conferma di un’ordinanza del sindaco, attesa in giornata, che intima ai proprietari dell’area (la società immobiliare Sirio controllata da Unipeg) di provvedere, a proprie spese, alla bonifica dello stabilimento e alla rimozione della carne in fase di decomposizione che veniva lavorata all’Inalca. Probabile anche che l’amministrazione pretenda un rimborso delle spese sostenute finora in emergenza.