Centro per l’Impiego, polemica sulla nuova sede allo stadio

Guidetti (Azione) e il civico Migale criticano la scelta del Comune: “Un’occasione persa per il centro storico”
REGGIO EMILIA – La decisione del Comune di Reggio Emilia di collocare la nuova sede del Centro per l’Impiego provinciale nella “torre B” dello stadio “Città del Tricolore” continua a far discutere e a suscitare critiche da parte del mondo politico locale.
Azione Reggio Emilia boccia la scelta, sottolineando le conseguenze negative sia in termini di mobilità che di impatto ambientale. “Se proseguiamo come in passato a distribuire i servizi al cittadino in modo sparso per la città e distanti tra loro, inevitabilmente incentiveremo l’uso dell’automobile, aggravando il traffico già problematico e causando un danno ambientale anche in termini di salute pubblica, legata alla qualità dell’aria”, afferma Claudio Guidetti, presidente regionale e segretario reggiano del partito di Calenda.
Ma la critica non si ferma all’aspetto logistico: secondo Azione, questa operazione penalizza anche il centro storico, un tempo più vivo e frequentato proprio per la presenza di servizi essenziali. “Mi chiedo perché questa nuova sede di servizio non sia stata collocata all’interno dell’esagono cittadino. Un investimento da 3,5 milioni di euro (quanto costerà riadattare i locali della torre) in centro storico avrebbe avuto un forte significato politico e rappresentato un’iniezione di fiducia fondamentale”, aggiunge Guidetti, ricordando che non mancavano alternative valide, come gli ex uffici Aci, l’ex Opg o l’ex carcere di San Tommaso.
Dello stesso parere è Carmine Migale, consigliere comunale della lista civica Per Reggio, che evidenzia la contraddizione tra questa scelta e il recente avvio dell’iter per il riconoscimento del centro storico come “hub urbano”. “Abbiamo presentato una mozione in Consiglio comunale chiedendo alla Giunta di rivedere la decisione di delocalizzare un servizio di tale importanza”, afferma Migale. “Si perimetra un’area di 1,2 chilometri quadrati come hub da valorizzare, ma allo stesso tempo si sottraggono servizi essenziali che generano flussi quotidiani di persone, potenziali fruitori delle attività commerciali e culturali del centro. Qual è la vera visione per il cuore di Reggio Emilia? Un’area da rivitalizzare concretamente o un’etichetta utile solo ad attrarre finanziamenti regionali?”, si chiede il consigliere.
Le scelte dell’amministrazione, conclude Migale, “devono essere coerenti e trasparenti nei confronti dei cittadini e degli operatori economici del centro storico, che meritano risposte chiare e una strategia di sviluppo concreta”.