
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Ui: “Ignorate le legittime e fondate richieste dei lavoratori”
REGGIO EMILIA – I dipendenti del Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale (ente che sta realizzando il progetto della diga di Vetto) sono in stato di agitazione. Lo hanno proclamato i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uil, dopo più di un anno di trattativa con l’ente sul rinnovo del contratto aziendale. “Ci troviamo nuovamente, come nel caso del precedente rinnovo, di fronte alla volontà del Consorzio di ignorare del tutto le legittime e fondate richieste dei lavoratori”, spiegano Piersecondo Mediani, Salvatore Coda e Gianni Rovatti rappresentanti rispettivamente di Fai, Flai e Filbi.
“La delegazione di parte datoriale, con inaspettata disinvoltura, ci ha detto che non intende accogliere la nostre richieste se non in minime parti del tutto marginali, rimangiandosi anche impegni ed affidamenti scambiati al tavolo negoziale”, aggiungono i sindacalisti. Per i quali “si tratta di una situazione che è intollerabile e che di fatto ci ha costretto a chiedere l’intervento dell’Ispettorato del lavoro nel tentativo di pervenire ad una conciliazione che possa condurre al rinnovo del Contratto aziendale”.
Le sigle ricordano infatti che “i lavoratori del Consorzio di bonifica svolgono quotidianamente un’attività che è fondamentale per lo sviluppo della nostra agricoltura e che si integrano nel più ampio sistema di manutenzione del territorio e di protezione civile”. Dunque “la volontà pervicace del Consorzio di rifiutare il riconoscimento del valore intrinseco del lavoro che i dipendenti svolgono è anacronistico e fuori dalla modernità che ci pone, già nell’immediato futuro, sfide epocali in ambito ambientale”, concludono Flai, Filbi e Fai.