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Geopolitica, decima edizione del corso: gli appuntamenti

7 febbraio 2025 | 11:44
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Geopolitica, decima edizione del corso: gli appuntamenti

Promosso da Libera Università Crostolo, Boorea, Libera Università Popolare in collaborazione con la rivista Limes. Si parte giovedì 27 febbraio

REGGIO EMILIA – Il X corso di geopolitica promosso da Luc, Boorea e Lup in collaborazione con la rivista Limes, è dedicato alle frontiere, sia quelle che dividono realtà geopolitiche diverse che quelle, tra entità politiche, religiose e culturali conflittuali, interne ai singoli stati. Ed è inevitabilmente dedicato anche ai grandi cambiamenti provocati dal ritorno alla guida degli Stati Uniti di Donald Trump.

In questi ultimi decenni, infatti, la scena della storia mondiale è stata caratterizzata da un susseguirsi di guerre e conflitti. Guerre iniziate per determinare un nuovo assetto economico, territoriale e politico a favore di uno dei contendenti e stabilire così un nuovo equilibrio di potere regionale o internazionale.

Guerre trascinatesi senza apparenti limiti di tempo, al di là di ogni dimensione di mediazione politica, che sono divenute “guerra per la guerra”, delle quali ancora non si vede la fine.

Poi, diffusi in oltre un centinaio di Stati nel mondo, assistiamo a conflitti interni tra Stati formalmente riconosciuti come tali, che si scontrano con una potente struttura di anti-Stato che ad essi si oppone per il controllo di aree regionali o settori di economia “criminale”. Inoltre, nella stessa dimensione geopolitica, sembra aumentato notevolmente il peso dei cosiddetti Poteri Indiretti: concentrazione di enormi ricchezze finanziarie e tecno-scientifiche che si dislocano al di fuori di ogni controllo statuale e costituzionale, condizionandone tuttavia scelte e indirizzi economici e sociali.

In questo approssimativo quadro, si assiste altresì alla lacerazione difficilmente ricomponibile di ciò che era rimasto del diritto internazionale e umanitario e, in diversi paesi, all’incrinarsi degli storici assetti democratici verso inedite forme di democratura. E’ proprio su questi sottili confini, dove sovente la Storia precipita e vede gli uomini e gli Stati opporsi e scontrarsi tra loro, che si può, forse, trovare e costruire una nuova linea di pace e coesistenza.

Il programma:

Giovedì 27 febbraio

Francesco Strazzari:  Frontiere d’Europa

La costruzione dei confini degli stati nazionali europei è stata contrassegnata da guerre che hanno segnato l’era moderna e quella contemporanea, oltre che con due guerre mondiali anche con i processi di colonizzazione e decolonizzazione. L’integrazione del continente europeo nel processo che ha condotto alla nascita e all’allargamento dell’Unione Europa si trova oggi davanti a un passaggio cruciale, misurandosi, anche con il coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica, con processi di contestazione dell’ordine internazionale  che solcano tanto il confine orientale (la guerra in Ucraina), quanto i rapporti con i vicini della sponda Sud del mediterraneo, del Medio Oriente e dell’Africa, ma che riguardano anche la ridefinizione del rapporto con gli Stati Uniti.

La lezione getterà luce sulle logiche che guidano la costruzione dei confini europei oggi, ponendole in relazione con le tensioni che caratterizzano un ordine internazionale sempre più multipolare e sempre meno liberale.

Lunedì 3 marzo

Claudia Oriolo (WE World su Ucraina) e Vincenzo Porpiglia (Medici senza frontiere su Gaza): Testimoni di Guerra

La geopolitica, concentrandosi prevalentemente sulle dinamiche politiche, diplomatiche, etniche, economiche, culturali e religiose che sono alla base delle relazioni tra gli Stati e le potenze globali e regionali, spesso trascurano il lavoro sul campo delle organizzazioni della cooperazione internazionale, delle Ong e delle associazioni umanitarie, che vivono fianco a fianco con le popolazioni coinvolte, le conseguenze di guerre e conflitti armati di diversa intensità.

Lunedì 10 marzo

Federico Petroni: Vedere l’America

Fallita l’ideologia della globalizzazione, gli Stati Uniti sono in crisi d’identità.. Il peso dell’egemonia si è scaricato sul fronte domestico, portando alla rivolta contro l’élite che ha generato Donald Trump. Per capire l’America oggi, occorre immergersi nella sua sofferenza. Per cogliere le implicazioni sul ruolo internazionale della superpotenza e sulla stabilità globale.

Lunedì 17 marzo

Lorenzo Trombetta: Negoziazione e potere in Medio Oriente. Dinamiche di lungo periodo per comprendere le crisi attuali

La lezione prevede un excursus storico e geografico tra le dimensioni multiscalari locali, regionali e internazionali dell’area stretta tra il Mediterraneo e l’Oceano indiano, con un’analisi delle aree di conflitto lungo i due assi antagonisti di influenza tra l’asse israelo-americano e quello iraniano. Accenni di casi studio locali tra Siria, Iraq, Libano, Palestina-Israele.

Lunedì 24 marzo

Fabrizio Maronta: Un mondo nuovo? Equilibri geopolitici nel disordine post americano

La rabbiosa rielezione di Trump segnala la volontà dell’America di ritrarsi dal mondo, per ricostruire le basi di una potenza in affanno e alleviare i mali socioeconomici che l’attanagliano. Ma indica anche una crisi dell’ethos nazionale, di cui amici e avversari sono tentati di approfittare. Che farà la Cina? E noi europei?

Il X Corso di geopolitica gode del sostegno di Fondazione Manodori e della collaborazione di Università di Modena e Reggio. Gli incontri si terranno presso l’Aula Magna dell’Unimore, in via Allegri alle 17.30

Per partecipare al Corso è richiesto un contributo di 35 euro.

Per info e iscrizioni: LUC tel.0522-452182,