
Zanni e Braglia inoltrano una “richiesta urgente di condivisione e informazione su modalità e tempistiche degli interventi”
REGGIO EMILIA – Una “richiesta urgente di condivisione e informazione su modalità e tempistiche degli interventi sul ponte Veggia-Sassuolo”. E’ quella avanzata dai presidenti delle Province di Reggio Emilia e Modena, Giorgio Zanni e Fabio Braglia, con una lettera inviata ai sindaci di Casalgrande e Sassuolo, dopo aver appreso della “definizione da parte dei vostri due Comuni- proprietari dell’infrastruttura oggetto dell’intervento- delle modalità e delle tempistiche riguardanti i lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza del ponte”.
I presidenti Braglia e Zanni chiedono dunque di “essere messi opportunamente a conoscenza di quanto previsto, come avvenuto anche durante gli scorsi anni per le fasi di analisi, studio e del reperimento delle risorse economiche insieme ottenute per la realizzazione di tale intervento”. Anche perché, viene sottolineato, “il cantiere, ancorché gestito nel migliore dei modi dai due Comuni, modificherà inevitabilmente la viabilità, le abitudini e le tempistiche di percorrenza di un gran numero di persone, coinvolgendo per altro anche un arteria provinciale, la Sp 486R, tra le più strategiche e frequentate dell’intera regione”.
Ai due sindaci si chiede poi, “con spirito di leale collaborazione istituzionale e nell’interesse di tutti i nostri concittadini”, un incontro urgente per “valutare ogni eventuale contraccolpo che tale cantiere potrebbe generare” e per “dare doverosa e puntuale informazione a cittadini e lavoratori, alle aziende e alle associazioni d’impresa interessate”.
Con l’occasione, Zanni e Braglia auspicano anche un “puntuale aggiornamento sulle azioni che ogni amministrazione sta avanzando o intende avanzare per dar seguito all’accordo unanimemente sottoscritto in data 8 maggio 2023 riguardante il terzo ponte sul Secchia. Questo “in considerazione delle code di traffico spesso generate negli orari di punta, a causa della viabilità storica e non più sufficiente sul lato modenese del Secchia”.