
Il Comune e la Fondazione Reggio Children: “Il suo messaggio è ancora attuale”
REGGIO EMILIA – A 105 anni dalla sua nascita (il 23 febbraio 1920) e 30 dalla sua morte (nel 1994), Reggio Emilia ricorda uno dei suoi cittadini più illustri. Si tratta di Loris Malaguzzi, pedagogista le cui teorie sui diritti e le potenzialità dei bambini- i “100 linguaggi”- e sul ruolo strategico dell’educazione, hanno posto le basi dei servizi per l’infanzia reggiani e di un modello didattico (il cosiddetto “Reggio approach”) esportato e celebrato in tutto il mondo.
Alla figura del professionista è quest’anno dedicata una settimana di eventi organizzati dal Comune di Reggio Emilia, insieme all’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia, Reggio Children srl e Fondazione Reggio Children Centro Loris Malaguzzi. In dettaglio si parte stasera al circolo Catomes Tot, dove alle 20.45 sarà proiettato un documentario su Malaguzzi. In questi giorni visiteranno poi le strutture educative della città e ne studieranno l’esperienza gruppi di “addetti ai lavori” di Napoli, Svezia e Stati Uniti.
Mercoledì, nella scuola del centro internazionale per l’infanzia Loris Malaguzzi, ci sarà un altro momento di approfondimento, ma su invito. Infine giovedì e venerdì torna con la sua vigilia la popolare inziativa della “notte dei racconti”, in attesa dell’edizione 2025 di “Reggionarra”. Commentando gli appuntamenti della “Malaguzzi week” il sindaco Marco Massari spiega che saranno “un’occasione per fare ricerca e riflettere sul tema dell’educazione che è al centro delle politiche dell’amministrazione fin dagli anni 60”.
Francesco Profumo, neo presidente della Fondazione Reggio Children aggiunge: “Malaguzzi è stato un grande innovatore perché negli anni del dopoguerra in cui si stava ricostruendo il Paese capì che bisognava ricostruire anche le generazioni che avrebbero aiutato lo sviluppo. E intuì che i bambini erano un crogiuolo di potenzialità che spesso restavano inespresse”. L’idea “che la scuola diventasse un luogo non per limitare ma per sperimentare nuove forme di comunicazione come il teatro, la musica, la cucina e il movimento, io penso sia un patrimonio di grande attualità”, conclude Profumo.