Scuola, più studenti disabili: mancano gli insegnanti di sostegno

Ci sono 3.097 ragazzi con certificazione, pari al 5% della popolazione studentesca (era il 4,7% l’anno precedente)
REGGIO EMILIA – Allarme della Provincia di Reggio Emilia per l’aumento nelle scuole degli alunni con disabilità, in particolare con disturbi dello spettro autistico. Il trend, in crescita da tempo, registra nell’anno scolastico 2024-2025 la frequenza di 3.097 ragazzi con certificazione, pari al 5% della popolazione studentesca (era il 4,7% l’anno precedente). Il dato reggiano è superiore dello 0,6% alla media regionale e dello 0,3% a quella nazionale.
A fronte di questi numeri, spiega la vicepresidente di Palazzo Allende con delega alla Scuola Francesca Bedogni, “i Comuni sono lasciati soli e faricano a trovare nei loro bilanci le risorse necessarie a fornire i sostegni educativi adeguati”. Ma, se anche le risorse per pagarli fossero sufficienti, “non abbiamo abbastanza educatori formati”, continua Bedogni. Anche il numero dei docenti di sostegno, ciascuno dei quali ha in carico 1,5 alunni, è rimasto stabile rispetto all’anno scorso, nonostante l’aumento del numero dei ragazzi che ne hanno bisogno.
“Bisogna che lo Stato faccia la sua parte perché quella sull’integrazione è una battaglia di civiltà che tutte le istituzioni devono fare insieme”, conclude Bedogni. Il tema è uno di quelli emersi durante la presentazione della nuova edizione dell’annuario della scuola reggiana, pubblicazione edita dalla Provincia, arrivata alla sua 31esima uscita. A proposito di integrazione, le tabelle riportano anche la percentuali di alunni stranieri che è pari al 19,5% (l’anno scorso era del 19,2%) corrispondente in numeri assoluti a 12.004 iscritti alle scuole di ogni ordine e grado, con 44 unità in più. Anche in questo caso il dato provinciale supera quello regionale (18,4%) e sensibilmente quello nazionale (11,2%).
Infine, per effetto dell’inverno demografico, la popolazione scolastica reggiana cala per il nono anno di seguito, ed è scesa lo scorso settembre a 76.845 unità (558 in meno rispetto all’anno precedente). Su questo punto Bedogni riprende: “La curva discendente, almeno sul nostro territorio, non è però legata alla mancanza di servizi. L’equazione che si fanno meno bambini perchè le mamme non sono sostenute, non funziona”. La copertura nella fascia di età 0-3 anni è infatti del 41%, che sale al 93% nella fascia 3-6 anni. Così come, continua la vicepresidente della Provincia, “avere meno bambini non vuol dire che si possono chiudere dei servizi, perché nel frattempo le complessità sono aumentate enormemente”.
Per questo “abbiamo già previsto un incontro di approfondimento con le famiglie, per capire come modificare un sistema scolastico che, alla lunga, non può reggere”. Intanto “l’annuario che presentiamo oggi è uno strumento utile che fotografa lo stato attuale della nostra scuola e ci consente di fare programmazione in modo sensato”, commenta il presidente della Provincia Giorgio Zanni. Ricordando che in capo all’ente c’è anche l’edilizia scolastica, che ad oggi vede cantieri in corso per una cinquantina di milioni.
Presenti all’illustrazione dell’annuario anche la dirigente tecnica dell’Ufficio scolastico regionale Chiara Brescianini, la funzionaria responsabile dell’Ufficio organici dell’Ufficio scolastico territoriale Virginia Costa, i curatori Luciano Bonacini e Rainer Girardi e il dirigente del servizio Edilizia e programmazione scolastica della Provincia di Reggio Azzio Gatti.