Via Eritrea, rifiuta di comprare la droga: studente preso a pugni

Un 21enne è stato aggredito da un gruppo di immigrati che gli hanno chiesto dei soldi: salvato dal padre titolare di una macelleria nella via
REGGIO EMILIA – Un giovane studente di ingegneria meccatronica è stato aggredito a pugni venerdì sera in via Eritrea, a Reggio Emilia, dopo aver rifiutato di acquistare droga da un gruppo di spacciatori. Tahsin Tanim, 21 anni, figlio del titolare della macelleria Hossain Mohammad Delwar, si trovava davanti al negozio del padre quando è stato avvicinato da quattro individui.
Uno di loro gli ha offerto hascisc e marijuana. Al netto rifiuto del ragazzo, l’aggressore ha insistito chiedendo cinque euro. Al secondo diniego, l’uomo ha reagito con violenza, spintonandolo contro la saracinesca del negozio e colpendolo con un pugno al volto.
Richiamato dal forte rumore, il padre del giovane è subito accorso per soccorrerlo, riuscendo a interrompere l’aggressione. Nonostante la gravità della situazione, padre e figlio hanno evitato di reagire fisicamente, temendo che l’aggressore potesse essere armato. Poco dopo, anche gli altri membri del gruppo sono intervenuti cercando di calmare l’aggressore.
Sul posto è giunta la polizia, chiamata dalle vittime. Durante l’intervento, un altro gruppo noto per attività di spaccio si è avvicinato minacciando il commerciante. Tahsin è stato trasportato al pronto soccorso, dove gli sono stati prescritti tre giorni di riposo.
Il comitato di Viale Quattro Novembre ha chiesto una maggiore sinergia con la Procura, proponendo pene alternative per gli spacciatori, come lavori socialmente utili, e sollecitando controlli più severi sui mezzi utilizzati dai galoppini per il traffico di droga.