
Realizzata da studenti classi quinte del Liceo della Grafica “Blaise Pascal”. L’inaugurazione si terrà nella Biblioteca Comunale l’otto marzo
CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – “Una immagine contro gli stereotipi di genere”. Giovani grafici sfidano i pregiudizi. Si tratta di una mostra di manifesti creativi realizzati nel 2023 da studentesse e studenti delle classi quinte del Liceo della Grafica “Blaise Pascal”di Reggio Emilia.
L’inaugurazione si terrà nella Biblioteca Comunale di Cadelbosco Sopra la mattina dell’8 marzo, dalle 10 proprio in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Promossa da Cgil provinciale e Spi Cgil di Cadelbosco Sopra insieme al coordinamento donne Spi – con il patrocinio del comune e della Unione Terre di mezzo – la mostra rappresenta un importante momento di riflessione collettiva sul tema degli stereotipi di genere ancora persistenti nella nostra società.
La cerimonia di apertura si terrà alla presenza dell’assessora alle Pari Opportunità Valentina Calabrese, della segretaria della Cgil di Reggio Emilia Elena Strozzi e della segretaria Spi Cgil di Cadelbosco Sopra Daniela Diacci.
Un messaggio importante arriva da Elena Strozzi, della segreteria provinciale Cgil: “Con questo progetto abbiamo voluto promuovere una campagna di comunicazione innovativa, che possa guardare al futuro. Lo abbiamo fatto innanzitutto facendo partecipare i giovani, li abbiamo invitati ad esprimersi in una società che spesso li giudica, senza coinvolgerli. Abbiamo chiesto agli studenti di due classi del Liceo “Bus Pascal” di lavorare su pregiudizi e stereotipi e di produrre una campagna grafica sulle loro percezioni nei confronti di questo tema. Ne sono nati 44 lavori straordinari, tutti belli e originali. Ma soprattutto con una grande potenza espressiva”.
Una mostra nata a scuola, parlando alla gente. I manifesti esposti sono il risultato di un percorso creativo e formativo intrapreso dagli studenti (su proposta di Cgil e Spi) che hanno affrontato tematiche specifiche legate agli stereotipi di genere: dalla divisione dei ruoli nelle famiglie alla disparità nelle carriere professionali, dalla pressione sociale sulle aspettative di comportamento fino ai pregiudizi sull’aspetto fisico.
“Il tema proposto, sempre attuale quanto paradossalmente poco dibattuto, ha suscitato reazioni forti da parte degli studenti”, spiega uno dei docenti coordinatori del progetto. “I ragazzi hanno manifestato un senso di sorpresa e talvolta di sconcerto verso il permanere di pregiudizi che loro stessi pensavano essere ormai superati, stimolando un confronto serrato nelle classi”.
Attraverso immagini provocatorie e slogan incisivi, i giovani grafici hanno cercato di stimolare la riflessione del pubblico, proponendo un’idea alternativa della persona, indipendentemente dal sesso. Il progetto non ha solo permesso agli studenti di informarsi sull’argomento ed esprimere la propria creatività, ma ha avuto anche un impatto positivo sulla comunità scolastica, contribuendo a un dialogo più ampio e consapevole sui temi dell’uguaglianza di genere.
Le voci dei protagonisti. Tra i lavori più significativi esposti in mostra, spicca il progetto di Gabriele Menozzi, che ha scelto di lavorare sui detti popolari e proverbi riguardanti le donne. “Ho basato la mia campagna su più ambiti in modo da mettere in evidenza diverse situazioni nelle quali le donne subiscono discriminazioni e sono costrette a sopportare il peso di ‘etichette’ offensive e superate”, racconta lo studente. “Ho scelto detti popolari e proverbi che riguardano le donne e che si fondano su rime e assonanze, poi li ho trasformati, apportando correzioni che privilegiano un significato più vicino alle sensibilità moderne”.
Particolarmente suggestivo anche il lavoro di Chiara Barresi Vannini, che ha creato un’opera visiva rappresentante una “donna albero”. “Il mio progetto è un invito a decostruire gli stereotipi attraverso la dolorosa messa in discussione delle radici, delle forme e del linguaggio che per anni, soprattutto nell’ambito della grafica e della comunicazione, hanno erroneamente semplificato la questione femminile”, spiega Chiara.
“Attraverso questa donna albero, che un po’ zoppicante regge su mattoni instabili i pregiudizi sulle donne, la mia speranza era quella di dare un input a chi la guarda per porsi delle domande sul tema, per indagare questa instabilità, frutto di un femminile che non può fiorire tra la finta stabilità delle forme stereotipate e cementificate”.
Un’altra voce significativa è quella di Diamante Soncini, che sottolinea l’importanza formativa del progetto: “Prendere parte a questo progetto mi ha permesso di confrontarmi con dati e statistiche che mostrano quanto la differenza di genere colpisca molti più ambiti di quelli che possiamo soltanto immaginare. La creazione di progetti come questo, in collaborazione con le scuole, sono di fondamentale importanza per noi ragazzi che ci approcciamo al mondo degli adulti e del lavoro”.
Un’occasione di dialogo intergenerazionale. La mostra rappresenta un’importante occasione di dialogo intergenerazionale sul tema degli stereotipi di genere. Da un lato, le giovani generazioni, rappresentate dagli studenti del Liceo della Grafica portano uno sguardo fresco e innovativo su questioni sociali di grande rilevanza; dall’altro, il coinvolgimento delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali testimonia l’importanza di un impegno collettivo e trasversale per il superamento di pregiudizi e discriminazioni.
L’esposizione è strutturata come un percorso visivo e concettuale che invita i visitatori a interrogarsi sulle proprie convinzioni e a riconoscere gli stereotipi di genere che ancora influenzano, spesso inconsapevolmente, il nostro modo di pensare e di agire nella società contemporanea.
La scelta della Biblioteca Comunale come sede della mostra non è casuale: si tratta di un luogo di cultura e conoscenza, aperto a tutta la cittadinanza, che diventa così spazio di riflessione e confronto su temi di fondamentale importanza sociale.
Anche la segretaria SPI CGIL di Cadelbosco Sopra Daniela Diacci ha commentato “La mostra realizzata da queste/i giovani arriva a Cadelbosco di Sopra e offre l’occasione, a tutta la comunità, di riflettere sulle parole che ancora oggi feriscono le donne e le imprigionano in una gabbia invisibile. I lavori creati dalle studentesse e dagli studenti del Bus Pascal ci ricordano che la violenza contro le donne ha radici profonde ed è quindi importante che, iniziative come questa, siano accessibili a tutti al fine di adottare un approccio aperto e disposto al confronto.
Serve uno sforzo collettivo e condiviso per garantire a tutti libertà di espressione, per sostenere le persone ad accrescere le proprie potenzialità, creando così una società che tuteli davvero pari diritti e pari opportunità”. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 22 marzo 2025, con ingresso gratuito, nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e sabato mattina dalle 9 alle 13 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30.