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Garlasco, riaperto il caso Chiara Poggi: c’è un indagato

11 marzo 2025 | 16:47
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Garlasco, riaperto il caso Chiara Poggi: c’è un indagato

Andrea Sempio, all’epoca dei fatti 19enne, è indagato per concorso in omicidio della giovane uccisa 17 anni fa: gli verrà prelevato il Dna

PAVIA – Garlasco torna al centro della cronaca giudiziaria, a 17 anni e sette mesi dal brutale omicidio di Chiara Poggi. La Procura di Pavia ha riaperto l’inchiesta, sollevando nuovi interrogativi su una vicenda che sembrava definitivamente chiusa con la condanna a 16 anni di Alberto Stasi, divenuta irrevocabile nel dicembre 2015. Tuttavia, le recenti analisi sul Dna potrebbero ribaltare la verità giudiziaria consolidata.

Le nuove indagini hanno portato alla scoperta di due distinti profili genetici sotto le unghie di Chiara Poggi, nessuno dei quali corrisponde a quello di Stasi. Il primo è stato rinvenuto su due dita di entrambe le mani della vittima, il secondo esclusivamente sulla mano sinistra. Queste tracce potrebbero essere il risultato di contaminazioni indirette oppure, ipotesi più inquietante, il segno di una lotta disperata con almeno due aggressori.

Tra i profili genetici emersi, uno è riconducibile ad Andrea Sempio, all’epoca 19enne e amico del fratello della vittima. Sempio era già stato indagato e poi archiviato, ma ora torna al centro delle attenzioni della Procura. Convocato per giovedì mattina, dovrà sottoporsi a un prelievo salivare. In un primo incontro con gli inquirenti, aveva rifiutato di fornire volontariamente il proprio DNA, consentendo solo la raccolta delle impronte digitali. Questo rifiuto ha spinto la Procura a disporre un prelievo obbligatorio, alimentando i sospetti attorno alla sua posizione.

La riapertura delle indagini non mette automaticamente in discussione la condanna di Stasi, che attualmente sta scontando la pena nel carcere di Bollate. Tuttavia, la Procura non esclude alcuna possibilità, compresa l’ipotesi che l’ex studente della Bocconi possa aver agito con complici o che ci sia un altro responsabile del delitto.

Le nuove indagini sono state affidate alla Squadra Omicidi del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano, un’unità specializzata incaricata di esaminare gli elementi recentemente emersi. La richiesta di riapertura del caso è stata avanzata dal team legale di Stasi, guidato dall’avvocato Antonio De Rensis, e ha trovato il supporto della Procura, ora sotto la guida del procuratore Fabio Napoleone.

La notizia ha scosso profondamente la famiglia Poggi. Rita Poggi, madre della vittima, ha espresso con poche parole il peso di questa nuova fase dell’inchiesta: “Non abbiamo nulla da dire. Lo abbiamo saputo dal Tg… e non abbiamo nulla da dire”. Alla domanda se questo sviluppo riapra una ferita mai chiusa, ha risposto con voce sofferta: “Immagini lei”.