
Obbligo di dimora per l’imprenditore reggiano 38enne indagato nella maxi-inchiesta della procura di Milano su una rete di intercettazioni abusive e raccolta illecita di dati
REGGIO EMILIA – Giulio Cornelli, 38enne originario di Correggio e residente a Reggio Emilia, non è più agli arresti domiciliari. La misura cautelare è stata sostituita dall’obbligo di dimora, dopo diverse richieste presentate dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Tarquini.
Cornelli, amministratore e socio unico della società Develop and Go s.r.l.s., con sede in via Gandhi a Reggio Emilia, era finito agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e divieto di comunicazione nell’ambito della maxi-inchiesta della procura di Milano su una rete di intercettazioni abusive e raccolta illecita di dati. Un’indagine che coinvolge hacker, consulenti informatici, agenzie private di intelligence e persino alcuni esponenti delle forze dell’ordine.
Secondo gli inquirenti, Cornelli – noto nell’ambiente con il soprannome “John Bologna” – avrebbe avuto un ruolo chiave nella gestione dell’infrastruttura informatica utilizzata per la raccolta e manipolazione di dati sensibili. Le informazioni sarebbero state elaborate tramite la piattaforma Beyond, per scopi ritenuti illeciti. L’imprenditore avrebbe avuto contatti diretti con Giuliano Schiano, appartenente alla DIA di Lecce.
Le indagini hanno rivelato che le attività della rete di “spioni” andavano dalla ricerca di fonti giornalistiche riservate alla sorveglianza di dipendenti sospettati di trading online sul posto di lavoro, fino al monitoraggio di personalità di spicco come Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, e il banchiere Matteo Arpe.
Nonostante il pubblico ministero avesse chiesto un inasprimento della misura con il trasferimento in carcere, il giudice ha optato per l’obbligo di dimora. Tuttavia, la questione sarà nuovamente discussa il 19 marzo davanti al tribunale del riesame, segno della complessità della vicenda giudiziaria.