Mercato Coperto, la Cgil: “Licenziate 5 lavoratrici delle pulizie”

Il segretario della Filcams Gabbi: “Il tanto pubblicizzato rilancio inizia con un primo provvedimento drammatico per le dipendenti che pagano il prezzo più alto di una gestione irresponsabile”
REGGIO EMILIA – “Un grave episodio di mancato rispetto delle norme sui cambi appalto si è verificato al Mercato coperto Eat&Meet di Reggio Emilia dove cinque lavoratrici addette alle pulizie sono state licenziate senza alcun preavviso e senza che venissero rispettate le tempistiche e le norme previste dalla legge”. Lo denuncia in una nota la Filcams Cgil provinciale che spiega così la vicenda.
Afferma Alessandro Gabbi, segretario generale Filcams territoriale: “Solo il giorno prima del passaggio di gestione è stata comunicata l’azienda subentrante, che ha subito dichiarato di non voler assumere nessuna delle lavoratrici impiegate fino a quel momento. Un comportamento inaccettabile che riguarda sia l’attuale società in gestione sia la subentrante e contrario alle tutele che regolano i cambi di appalto”.
Sottolinea Monis Sassi che per la Filcams segue le lavoratrici e i lavoratori del Mercato: “Nei giorni scorsi siamo riusciti ad incontrare l’Azienda entrante, ma senza ottenere un cambio di passo rispetto alla decisione di lasciare a casa da un giorno all’altro cinque persone, senza garantire quindi nessuna continuità occupazionale”.
Aggiunge Gabbi: “Il tanto pubblicizzato rilancio del Mercato coperto, dopo l’uscita del socio di maggioranza Sonae Serra, inizia con un primo provvedimento drammatico per le lavoratrici che pagano il prezzo più alto di una gestione irresponsabile su cui avevamo avanzato dubbi fin dal giorno dell’inaugurazione”.
Una situazione che vede la Filcams Cgil sul piede guerra con l’obiettivo di “difendere le lavoratrici in ogni sede possibile affinché i loro diritti vengano rispettati e nessun cambiamento aziendale si traduca in licenziamenti arbitrari. I lavoratori non possono continuare a pagare il prezzo di decisioni prese senza alcun rispetto per le persone e per le normative”.
Conclude la nota sindacale: “Chiediamo con urgenza un nuovo confronto con le aziende coinvolte affinché venga trovata una soluzione che ripristini la legalità e il rispetto dei diritti delle lavoratrici. In caso contrario, siamo pronti ad intraprendere tutte le azioni necessarie, incluse quelle legali”.