
Circa 400 lavoratori e lavoratrici hanno bloccato stamattina la strada provinciale per la frazione di Sesso
REGGIO EMILIA – Circa 400 lavoratori e lavoratrici delle aziende metalmeccaniche della provincia di Reggio Emilia hanno bloccato stamattina la strada provinciale per la frazione di Sesso, al termine di un corteo partito dalla Dana Motion System di via Brevini che ha raggiunto la rotonda di via Gonzaga.
L’iniziativa è solo una di quelle che hanno caratterizzato lo sciopero di oggi dell’8 marzo (anticipato di un giorno dalle tute blu), che ha interessato oltre 3.000 lavoratori di 35 aziende. La mobilitazione è stata decisa nei giorni scorsi in più 50 assemblee delle fabbriche reggiane indette dalla Fiom-Cgil, per rivendicare trattamenti uguali per uomini e donne sul posto di lavoro, come chiesto anche nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale.

Proprio ieri, un’analisi del sindacato provinciale dei metalmeccanici ha infatti evidenziato come le operaie guadagnano il 16% in meno dei loro colleghi, mentre il dato provinciale generale della disparità salariale di genere è del 22%. “L’8 marzo le donne hanno poco da festeggiare, ci sono troppe disuguaglianze e per questo abbiamo proposto scioperi nelle nostre aziende”, spiegano le delegate reggiane della Fiom.

“Ogni anno è un proliferare di inchieste che ricordano le disuguaglianze, ma non basta indignarsi, chi vuole superare le disparità deve indicarne con precisione le cause, proporre soluzioni, e lottare”, aggiungono. A questo proposito, conclude l’organizzazione di categoria “più forte è la contrattazione collettiva, più si riducono le disuguaglianze”.