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Saman, seconda udienza inizia con proiezione video

6 marzo 2025 | 15:56
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Saman, seconda udienza inizia con proiezione video

Mette in sequenza le registrazioni delle telecamere dell’azienda Bartoli e dell’abitazione di un vicino tra il 29 aprile e l’1 maggio 2021. Il fratello testimonierà dietro un paravento

REGGIO EMILIA – È iniziata poco fa, davanti alla Corte d’Assise d’appello di Bologna, la seconda udienza del processo sull’omicidio di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana uccisa a Novellara, nel reggiano, tra il 30 aprile e l’1 maggio del 2022. Nel processo sono imputati i genitori della ragazza, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain e due cugini, tutti presenti in aula.

Anche oggi la donna indossa un abito tradizionale, con un velo rosa chiaro a coprirle il capo e una mascherina chirurgica che nasconde il resto del volto, lasciando scoperti solo gli occhi. In attesa della testimonianza del fratello di Saman, in questo momento è in corso la proiezione del video di circa 40 minuti, realizzato dai carabinieri e di cui la Procura generale ha chiesto l’acquisizione, che mette in sequenza le registrazioni delle telecamere dell’azienda Bartoli e dell’abitazione di un vicino tra il 29 aprile e l’1 maggio 2021.

Questo video offre, secondo l’accusa, una visione d’insieme dei movimenti degli imputati nei giorni in cui avvenne il delitto.

Testimonierà dietro un paravento il fratello minore di Saman Abbas. Lo ha stabilito, accogliendo la richiesta della Procura generale, il presidente della Corte d’Assise d’appello di Bologna Domenico Stigliano, dopo che è stata ritirata l’unica opposizione presentata dalla difesa di uno degli imputati. Il legale del ragazzo, Angelo Russo, ha inoltre chiesto e ottenuto che il suo assistito possa restare in aula una volta terminata la testimonianza.

Questo perché, ha spiegato, il giovane, “che ha 21 anni e che non vede i genitori da quando ne aveva 16”, non può parlare con loro e ha paura di esserne influenzato se li vede prima o durante la testimonianza, ma dopo avrebbe piacere di vederli. In questo momento la Corte è in camera di consiglio per decidere se acquisire il video di circa 40 minuti, realizzato dai Carabinieri e di cui la Procura generale ha chiesto l’acquisizione, che mette in sequenza le registrazioni delle telecamere dell’azienda Bartoli e dell’abitazione di un vicino tra il 29 aprile e l’1 maggio 2021 e che è stato proiettato in aula all’inizio dell’udienza.