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Scintille fra sindaco e Fdi in Commissione fiere

19 marzo 2025 | 13:14
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Scintille fra sindaco e Fdi in Commissione fiere

Massari sbotta: “Mi sembra un’inchiesta: domande irrituali quelle di Paglialonga. Chiedete ai precedenti amministratori”

REGGIO EMILIA – “L’impostazione mi sembra sia quella di una commissione di inchiesta. Visto che volevate invitare Sonia Masini (ex presidente della Provincia, ndr) potevate invitare anche i precedenti amministratori per avere delle risposte”.

Così il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, è sbottato martedì sera in commissione Bilancio e Patrimonio, di fronte al fuoco di fila di domande poste dal capogruppo di Fdi Crsitian Paglialonga sulla vendita delle fiere (società liquidata) nel 2019. In particolare Paglialonga ha chiesto conto del perché nella fase dell’asta degli asset immobiliari di via Filangeri (capannoni e terreni poi venduti per 6,8 milioni all’imprenditore Giorgio Bosi che li ha ceduti l’anno scorso a Max Mara per una cifra superiore ai 12 milioni), il Comune non abbia dato rassicurazione ai potenziali acquirenti del cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni, che ne avrebbe aumentato di certo il valore.

“Noi siamo entrati in carica a giugno dell’anno scorso e questa vicenda assolutamente non l’abbiamo seguita, non ne abbiamo alcuna responsabilità e abbiamo ereditato atti passati”, ha specificato il sindaco. “Quindi quelle del commissario Paglialonga mi sembrano domande assolutamente irrituali”.

Tuttavia, aggiunge il primo cittadino, “dall’esterno mi viene da dire che forse in quella fase non era opportuno intervenire sulla destinazione d’uso di quei terreni”. Comunque, chiude Massari, “si tratta di domande che vanno poste ai precedenti amministratori presso i quali, in seconda battuta, mi farò interprete chiedendo l’iter che hanno seguito e le scelte politiche”.

Il presidente della commissione Giovanni Tarquini ha tenuto a precisare: “Qui non facciamo inchieste, ma discussioni e approfondimenti sui temi importanti della città”. Nel suo intervento Paglialonga, autore di un poderoso accesso agli atti, ha ricordato tra l’altro che “tra il 2015 e il 2019 sono state fatte tre perizie del valore delle fiere che andavano da un minimo di 20 ad un massimo di 36 milioni. Tutte queste perizie erano subordinate ad un cambio di destinazione d’uso, ma probabilmente per scelta politica si sono ignorate queste perizie che rivelavano un potenziale economico enorme, mantenendo un indirizzo fieristico obsoleto”.

Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, inoltre, “l’immobilismo dell’amministrazione ha portato ad un deprezzamento dell’assett da 20 milioni a 6,8 milioni e questo ha sacrificato gli interessi dei creditori”. Infatti, ricorda infine Paglialonga, “le banche che avevano ipoteche sui capannoni sono state soddisfatte, 65 creditori privilegiati a cui spettavano 723.000 euro hanno preso briciole, 115 investitori non privilegiati (in attesa di 2,6 milioni) non hanno preso nulla e lo stesso Comune ha portato in Cassazione la società liquidatrice per recuperare 1,6 milioni di Imu” (fonte Dire).