Sportello antirazzista, Azione: “I reggiani non discriminano”

Il segretario Guidetti: “La giunta deve accettare le critiche della stampa. Con quali strumenti giuridici questo sportello accerterà le segnalazioni?”
REGGIO EMILIA – L’istituzione dello sportello antirazzismo a Reggio Emilia continua ad alimentare un acceso dibattito politico. Il progetto, che è stato affidato alla cooperativa Dimora d’Abramo, ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della politica locale, con critiche da parte del centrodestra.
Il segretario regionale e provinciale di Azione Reggio Emilia, Claudio Guidetti, ha recentemente espresso la posizione del suo partito sull’argomento, sottolineando come il dibattito si sia sviluppato in un clima eccessivamente polarizzato, alimentato da una ricerca di visibilità più che da un confronto costruttivo. Guidetti si dice “sorpreso dalla reazione della giunta comunale a una critica giornalistica, considerandola un attacco alla libertà di stampa e sottolineando come chi ricopre ruoli politici debba saper accettare le critiche con autorevolezza e senza arroganza”.
Dal punto di vista del merito, Azione ritiene che “il razzismo vada contrastato con strumenti adeguati e che i reggiani, in generale, non siano una comunità razzista”. Tuttavia, secondo Guidetti, “spesso si tende a confondere le problematiche legate all’integrazione con episodi di razzismo”. A suscitare perplessità è il ruolo stesso dello sportello antirazzismo: secondo il segretario di Azione, “non è chiaro con quali strumenti giuridici questo sportello possa verificare la fondatezza delle segnalazioni ricevute senza violare la normativa sulla privacy o invadere competenze che spettano esclusivamente alle autorità preposte all’indagine su potenziali reati”.
Guidetti evidenzia inoltre “la necessità di un approccio più pragmatico all’integrazione, sottolineando che essa si realizza attraverso il lavoro, la formazione e l’istruzione”. In questo contesto, Azione sostiene “una proposta di legge regionale finalizzata alla regolazione dei flussi migratori e all’inserimento immediato dei lavoratori stranieri nel tessuto produttivo e sociale”. Tale proposta, appoggiata dal presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, “prevede la formazione dei migranti nei Paesi d’origine, in modo che possano arrivare in Italia già preparati e con un impiego garantito”.
Il segretario di Azione critica inoltre “la mancanza di risposte concrete ai problemi che emergono nelle città italiane a elevata produttività come Reggio Emilia”. Da un lato, “le imprese denunciano difficoltà nel reperire manodopera; dall’altro, molti immigrati regolari si trovano senza prospettive occupazionali, costretti a vivere in condizioni precarie”. Secondo Guidetti, “la soluzione passa per un’efficace programmazione dell’immigrazione, che assicuri ai nuovi arrivati un lavoro e un alloggio dignitosi, evitando situazioni di marginalità e disagio sociale”.
In un contesto globale caratterizzato “dall’avanzare di posizioni populiste, Guidetti ribadisce che la politica deve alzare il livello del confronto e della partecipazione, favorendo un dibattito basato sui contenuti piuttosto che su sterili polemiche”. Il rischio, secondo lui, “è che la politica cittadina si riduca a uno scontro tra fazioni, allontanando ulteriormente i cittadini dalla partecipazione democratica”.