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Barbabietole e ‘ndrangheta, sei arresti fra Reggio e Mantova

7 aprile 2025 | 08:21
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Barbabietole e ‘ndrangheta, sei arresti fra Reggio e Mantova

Gli indagati sono accusati di aver messo in piedi un sistema di elusione dei provvedimenti di confisca, attraverso la fittizia intestazione di una società di trasporti

REGGIO EMILIA – Una persona è finita in carcere e 5 agli arresti domiciliari nell’operazione antimafia “Sugar Beet” (Barbabietola da zucchero), condotta all’alba di oggi dai carabinieri del ROS e dal Comando Provinciale di Reggio Emilia, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Il blitz si è svolto tra le province di Reggio Emilia, Mantova e presso la casa circondariale di Voghera.

Le sei persone coinvolte sono gravemente indiziate, a vario titolo, di aver messo in piedi un sistema di elusione dei provvedimenti di confisca, attraverso la fittizia intestazione di una società di trasporti. Il tutto, secondo l’accusa, per agevolare le attività della ‘Ndrangheta radicata sul territorio emiliano.

E’ stato eseguito il sequestro della società intestata fittiziamente a prestanome, comprensiva di quote sociali e beni sociali del valore di circa 250.000 euro, localizzati nella provincia di Reggio Emilia. Il nome dell’indagine deriva dal fatto che i guadagni derivanti della campagna barbabietole registrati in diminuzione per una delle società già confiscate, passata in mano allo Stato e rappresentata dall’Amministrazione Giudiziaria, sarebbero quelli registrati in aumento dalla compagine societaria fittiziamente intestata a prestanome.

L’indagine è nata da una segnalazione del Consiglio Nazionale del Notariato, che ha notato la presenza sospetta di un soggetto già coinvolto nelle inchieste Grimilde e Perseverance, due maxi-operazioni che hanno scardinato pezzi fondamentali della criminalità organizzata calabrese trapiantata al nord.

Grazie a intercettazioni, analisi dei conti bancari e documentazione societaria, gli inquirenti hanno ricostruito il disegno illecito: una nuova società di trasporti intestata formalmente a due prestanome, ma in realtà controllata dagli stessi soggetti già colpiti da confische. L’obiettivo era continuare le attività economiche sotto falso nome, recuperando clienti e fornitori delle aziende sequestrate.

Tra gli elementi più emblematici dell’inchiesta, la sovrapposizione dei bilanci: i ricavi mancanti dalla società passata sotto gestione dello Stato corrispondono agli utili della nuova impresa intestata fittiziamente. Un travaso economico che dimostrerebbe l’intento di bypassare l’intervento giudiziario, mantenendo intatti i legami con la struttura mafiosa.

Gli indagati avrebbero cercato di iscrivere la nuova società nella White List, elenco necessario per partecipare agli appalti pubblici, tentando così di reinserirsi nel circuito economico legale. Due di loro sono accusati anche di aver tentato di indurre testimoni a fornire dichiarazioni mendaci, aggravante resa ancora più pesante dall’uso del metodo mafioso.

La gratitudine del Sim Carabineri
Il Sim Carabinieri segreteria provinciale di di Reggio Emilia esprime profonda gratitudine e massimo apprezzamento per l’attività investigativa condotta dal ROS e dai colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, da sempre impegnati in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata che, purtroppo, continua a rappresentare una minaccia reale e concreta per il tessuto economico e sociale della provincia.

“Il territorio reggiano – sottolinea la Segreteria Provinciale del SIM Carabinieri – è storicamente esposto all’infiltrazione della criminalità organizzata, che cerca di mimetizzarsi nel circuito dell’economia sana per alterarne le regole e condizionare le dinamiche imprenditoriali. Le operazioni come Sugar Beet confermano l’efficacia e l’alta preparazione dei nostri colleghi nel riconoscere e smantellare questi tentativi.” Per SIM Carabinieri è importante rafforzare i presìdi di legalità e trasparenza, in particolare nei settori sensibili come quello degli appalti pubblici, dove grazie all’attività condotta dalla Prefettura di Reggio Emilia si sta impedendo ogni forma di accesso o infiltrazione da parte della criminalità organizzata. “Siamo orgogliosi dell’operato dei colleghi del nucleo investigativo di Reggio Emilia e dei ROS – conclude il SIM Carabinieri di Reggio Emilia – e continueremo a sostenerli con forza. Garantire loro tutele, mezzi adeguati e pieno riconoscimento istituzionale è essenziale per proseguire con fermezza il cammino della legalità”.