
Attivisti identificati dalla polizia. L’Assemblea denuncia: “Nessun dialogo da parte di Conad e delle istituzioni. Si risponde con le querele”
REGGIO EMILIA – Sono ripresi stamattina i lavori di sfalcio nell’area verde del Bosco Ospizio, oggetto da mesi di una mobilitazione cittadina che chiede la tutela del luogo contro il progetto di espansione promosso da Conad. Ma anche questa volta, come accaduto in precedenza, la ripresa dei lavori è stata interrotta dall’intervento pacifico di alcuni attivisti dell’Assemblea del Bosco, determinati a difendere uno degli ultimi polmoni verdi della città.
L’area si presentava chiusa da pannelli di legno e sorvegliata da un’auto di vigilanza privata. Al primo accenno di avvicinamento da parte di cittadini accorsi sul posto – per documentare la situazione con foto e video – il vigilante ha prontamente allertato le forze dell’ordine, giunte in pochi minuti.

Nonostante la protesta si sia svolta in modo del tutto nonviolento – con alcuni attivisti seduti a distanza di sicurezza davanti al trattore – la polizia ha proceduto all’identificazione dei presenti, inclusi coloro che stazionavano all’esterno dell’area recintata, su suolo pubblico e senza compiere alcun atto di disturbo. Una misura che l’Assemblea definisce “preoccupante” per la gestione del dissenso da parte delle istituzioni.
“Da quasi un anno chiediamo incontri e proponiamo alternative,” affermano gli attivisti. “Ma da Conad e dalle istituzioni riceviamo solo silenzi e querele. Non è questo il modo di rapportarsi con una comunità che esprime legittime preoccupazioni ambientali e sociali”.

Il riferimento è a quanto accaduto nei mesi scorsi: dopo un’azione simile, pacifica e pubblica, nove attivisti sono stati querelati per violenza privata, danneggiamento e invasione di terreni, dando il via a un procedimento legale ancora in corso.
Intanto, l’area del Bosco Ospizio continua a trasformarsi: i pannelli che ne delimitano i confini nascondono il verde che cresce al suo interno, e i lavori proseguono protetti da una costante presenza di vigilanza e, in caso di protesta, anche della polizia.
L’episodio di lunedì sarà al centro di un incontro pubblico organizzato per mercoledì 16 aprile alle 21 al Circolo Arci Sergio Stranieri, dove interverrà l’avvocato Fausto Gianelli, con un approfondimento legale sul tema della sicurezza e della repressione del dissenso, a partire dall’approvazione del nuovo Decreto Sicurezza. L’iniziativa sarà preceduta, dalle 19,30, da un aperitivo di raccolta fondi per sostenere le spese legali dei nove attivisti querelati.