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Campagnola, costretta a indossare il velo: niente scuola e amici

12 aprile 2025 | 09:10
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Campagnola, costretta a indossare il velo: niente scuola e amici

“Se parli, ti rimandiamo in Pakistan”. Una madre di 38 anni e un nonno di 70 denunciati per maltrattamenti in famiglia. La 14enne ora è in una casa protetta

CAMPAGNOLA (Reggio Emilia) – Una storia di abusi familiari emersa grazie al coraggio di una 14enne e alla prontezza di insegnanti e forze dell’ordine. Una madre di 38 anni e un nonno di 70, entrambi di origine pakistana e residenti nella Bassa reggiana, sono stati indagati per maltrattamenti aggravati in famiglia ai danni di una minore.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Campagnola, che hanno condotto le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, la giovane sarebbe stata sottoposta per anni a gravi vessazioni fisiche e psicologiche, all’interno dell’abitazione condivisa con madre e nonno.

Le segnalazioni sono partite dall’ambiente scolastico: insegnanti e compagni hanno raccolto preoccupanti confidenze dalla ragazza, che ha raccontato di essere spesso picchiata, privata del telefono cellulare e costretta a svolgere tutti i lavori domestici. Tra le restrizioni imposte dai familiari, anche il divieto di iscriversi alle scuole superiori, di avere amici maschi, di guardare la televisione o praticare sport, oltre all’obbligo di indossare il velo fin dall’età di 10 anni.

Il racconto è stato ritenuto attendibile anche grazie a un video emerso nel corso delle indagini, in cui il nonno dichiarava pubblicamente, durante un’intervista a Rete 4 nel programma “Fuori dal coro”, che “le donne della sua famiglia non potevano uscire da sole”.

I militari hanno acquisito numerosi elementi investigativi che hanno convinto la procura a richiedere una misura cautelare urgente. Il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto il divieto di avvicinamento per entrambi gli indagati, l’applicazione del braccialetto elettronico e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

La 14enne è stata immediatamente collocata in una struttura protetta. Le indagini, tuttora in corso nella fase preliminare del procedimento penale, proseguiranno per fare piena luce sui fatti. Le autorità invitano a segnalare tempestivamente ogni sospetto di violenza domestica o familiare, sottolineando l’importanza della rete scolastica, sociale e territoriale nel prevenire e contrastare casi di abusi su minori.