Coalizione civica: “Esercito in stazione, misura estrema e tardiva”

Il Movimento civico: “La sicurezza non si risolve con soluzioni straordinarie, ma con azioni strutturate e politiche concrete”
REGGIO EMILIA – L’arrivo dell’esercito in zona stazione a Reggio Emilia, sebbene accolto con favore da alcuni, non rappresenta una soluzione definitiva alle crescenti problematiche di sicurezza e marginalità che affliggono il quartiere. Secondo Coalizione Civica, l’intervento militare è una misura “estrema” che giunge “troppo tardi”, dopo anni di segnalazioni inascoltate da parte dei cittadini.
“Se siamo arrivati a dover chiedere l’intervento dell’esercito è perché per anni il quartiere stazione è stato ignorato e lasciato a se stesso”, affermano i rappresentanti del movimento civico. “Le continue segnalazioni dei cittadini sono state ignorate, lasciando la situazione degenerare fino a diventare ingestibile”.
Coalizione Civica sottolinea che l’esercito non rappresenta una “cura”, ma un “palliativo” a una situazione che richiede interventi strutturali e a lungo termine. “Serve una strategia strutturale”, dichiarano, proponendo la creazione di un tavolo permanente che coinvolga tutte le realtà istituzionali e sociali: prefettura, questura, associazioni, volontari, insegnanti dei corsi di lingua e operatori dei progetti di inclusione.
Tra le proposte avanzate, vi è la necessità di un censimento reale delle persone che abitano la zona stazione, spesso “invisibili”, nei garage, nei locali abbandonati e in strada. Inoltre, si richiede l’istituzione di un presidio sociosanitario stabile e un potenziamento immediato delle forze dell’ordine.
“Ci vorranno anni per affrontare questo problema, ma se si continua a ricorrere a soluzioni che limitino i danni senza una visione chiara, gli anni diventeranno secoli”, avvertono. “I militari non sono la cura, ma un palliativo a una situazione che non può e non deve mai più essere ignorata.”
Coalizione Civica ribadisce l’importanza di politiche serie, concrete e continue che diano un segnale forte ai residenti del quartiere e a tutta la città. “Reggio Emilia vuole e deve tornare ad essere ‘la città delle persone’, ora più che mai”, concludono.