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Cronaca
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Criminalità, furti e rapine in crescita: + 35%

10 aprile 2025 | 12:55
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Criminalità, furti e rapine in crescita: + 35%

I colpi, su auto, in casa e nei negozi, sono 14 al giorno nel capoluogo, secondo i dati della polizia. Il questore: “Reggio non è più un’isola felice”

REGGIO EMILIA – “In questo ultimo anno Reggio Emilia e la sua provincia, pur continuando a rappresentare una delle aree più sviluppate e sostanzialmente floride dell’intero territorio nazionale, sono state inevitabilmente interessate, ancorché in modo, almeno per il momento, contenuto, da qualche segnale sintomatico di criticità”.

Lo afferma il questore di Reggio Emilia, Giuseppe Maggese, nel discorso pronunciato oggi in occasioni delle celebrazioni per il 173esimo anniversario della nascita della Polizia di Stato. Secondo Maggese, in particolare, “l’impressione è che anche in un contesto che continua sostanzialmente a rimanere privilegiato rispetto ad altri, comincino a notarsi nicchie di disagio sociale ed economico che, per quanto ancora contenute, non debbono, a mio sommesso avviso essere in alcun modo trascurate”.

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A confermarlo, secondo il questore, l’aumento del numero dei reati predatori a cominciare dai furti, 5.295 dal marzo 2024, aumentati del 34% rispetto all’anno precedente. Crescono poi i furti in abitazione (598 casi pari al + 6%) e le rapine, aumentate del 35% (161 episodi). Segno più (del 15%) anche per le estorsioni, 38 casi, mentre calano i danneggiamenti (-14%) e le truffe, ridotte del 7%, che si attestano però a 689 casi. In provincia si registrano anche più reati violenti, vale a dire lesioni- aumentate del 37%- le percosse, del 10%, mentre sono in calo le minacce (-9%) e le violenze sessuali, diminuite del 24%.

Nello stesso tempo, segnala sempre Maggese, “è in cospicuo aumento il consumo di sostanze stupefacenti, tanto che le fattispecie accertate di uso personale che, come si ricorda non costituiscono reato, hanno registrato un incremento del 42% (297 gli assuntori individuati, a fronte di 145 spacciatori, ndr)”.

Un dato su cui riflettere perché “è quanto mai verosimile che esista una strettissima correlazione tra le più diffuse tipologie di reati predatori, vale a dire i furti sulla pubblica via, accompagnati sempre più spesso da effrazioni, in danno di veicoli in sosta ovvero di vetrine di esercizi commerciali, e l’uso di droghe”, continua il questore. I proventi, “peraltro per lo più modesti, dei furti e delle rapine commesse vengono immediatamente impiegati per l’acquisto della dose giornaliera, il cui costo, peraltro, nel caso del flagello più diffuso, vale a dire il crack, si attesta grosso modo su qualche decina di euro”, evidenzia ancora Maggese.

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Peraltro, “le modalità con cui molti dei reati predatori vengono commessi, e cioè effrazioni che cagionano alla vittima un danno economico incomparabilmente superiore rispetto al provento del reato, confermano che gli autori hanno l’urgenza assoluta di procurarsi quanto serve per acquistare lo stupefacente”. Questo “stato di cose, naturalmente, desta il giustificato allarme della popolazione che si vede esposta al rischio continuo di subire danni ingenti ai propri averi da parte di chi, in ragione del proprio stato di tossicodipendenza, ha come unico fine di racimolare durante la giornata quanto necessario per consumare la dose giornaliera, curandosi ben poco di quelle che sono le conseguenze sia per sé stessi, figuriamoci per i terzi”.

Dunque conclude il questore, “nonostante vengano predisposti servizi continui per arginare il fenomeno e che numerosi dei responsabili dei reati siano stati di frequente arrestati o denunciati, non può sottacersi il fatto che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza, non facile da affrontare e che richiederà grande impegno da parte delle forze dell’ordine”.

Ha aggiunto Maggese: “Occorre, purtroppo, rilevare che i sodalizi criminosi operanti nella provincia dimostrano una notevole capacità di adattamento e resilienza e, nonostante un profilo che rimane apparentemente sottotraccia continuano ad inquinare in modo grave il tessuto economico del territorio”.

Talvolta, “malauguratamente anche con la connivenza di talune componenti del sistema che, allettate dalla prospettiva di facili guadagni iniziali, finiscono per essere fagocitate dalle consorterie criminose, finendo con lo svolgere una funzione servente nei confronti di queste ultime”, rincara la dose il questore.