De Lucia e Tarquini contro Massari: “Usa la polizia locale come un taxi”

Il sindaco al centro delle critiche per aver utilizzato un’auto dei vigili per recarsi al lavoro dopo un’operazione al tendine di Achille
REGGIO EMILIA – Si accende la polemica attorno al sindaco Marco Massari, accusato di utilizzare un’auto della Polizia Locale come mezzo di trasporto personale per gli spostamenti casa-lavoro dopo un intervento chirurgico al tendine d’Achille.
Ad intervenire, dopo che aveva sollevato il caso ieri con un post su Facebook il segretario della Lega Roberto Salati, è Dario De Lucia, consigliere comunale di Coalizione Civica, che ha affidato a un post su Facebook un messaggio diretto al primo cittadino: “Marco, con la carenza di uomini in divisa che abbiamo, è meglio non usare un’auto della polizia locale per farsi scarrozzare in giro. Ci sono le Panda del Comune, oppure i taxi. A livello di opinione pubblica non te la passi bene, sia tu sia la tua squadra. Bisogna stare attenti a queste cose o si finisce con l’allontanare ancora di più le persone dalle istituzioni”.
De Lucia mette in luce come il gesto, pur forse motivato da difficoltà personali, rischi di essere interpretato come un privilegio immeritato: “Le persone non vedono che vai a lavorare anche con il dolore alla gamba (come fanno tanti lavoratori). Vedono un politico che usa un’auto di servizio per andare al lavoro, ed è una delle cose che fa più arrabbiare. Meglio se ti fai portare da un familiare, un assessore o qualcuno che fa il tuo stesso tragitto. Oppure paga un taxi (andata e ritorno saranno 20 euro al giorno), prendi 11.000 euro lordi al mese. Puoi permettertelo. Esiste un peso anche nelle scelte simboliche”.
A rincarare la dose è l’Associazione Reggio Civica, fondata da Giovanni Tarquini, consigliere comunale della Lista Civica per Reggio Emilia. In una nota, l’associazione esprime “profonda perplessità” per l’episodio: “In tempi in cui la politica chiede ai cittadini sacrifici, sobrietà e senso di responsabilità, ogni gesto compiuto da chi riveste un ruolo pubblico assume un significato che va ben oltre la sua dimensione materiale”.
L’uso dell’auto di pattuglia, sebbene formalmente legittimo, viene descritto come “stonato” rispetto alle difficoltà quotidiane dei cittadini: “In un contesto urbano in cui molte famiglie lottano con l’aumento del costo della vita e i servizi pubblici subiscono tagli, l’immagine di un sindaco scortato da agenti in divisa appare stonata. Il sindaco Massari non è solo un amministratore. È un rappresentante di quella sinistra che da sempre si proclama vicina ai più fragili. Proprio per questo, i suoi gesti vengono osservati con maggiore attenzione”.
Il comunicato prosegue sottolineando come le scelte simboliche contino quanto e più delle decisioni amministrative: “La credibilità non si misura solo nei programmi o nelle dichiarazioni, ma si costruisce giorno dopo giorno, con scelte talvolta invisibili ma profondamente rivelatrici”.
La vera preoccupazione, secondo Reggio Civica, riguarda l’impostazione culturale che traspare dal gesto: “Questa vicenda rivela una modalità di comportamento ben precisa: quella per cui, una volta conquistata la posizione di primo cittadino, si ritiene normale che anche le difficoltà personali diventino automaticamente problemi da poter risolvere con risorse pubbliche. Una concezione che appartiene più all’epoca delle monarchie che a quella delle moderne democrazie”.
Il comunicato si chiude con un invito alla riflessione da parte del sindaco: “Forse il sindaco Massari dovrebbe interrogarsi su quale immagine della sua amministrazione vuole trasmettere. Perché essere vicini alla gente non significa solo comprenderne i problemi, ma anche condividerne la quotidianità”.