Esercito, a Reggio un mini contingente: non è attivo 24 ore su 24

In città solo 12 militari, operativi dalle 13.30 fino all’1.30. A Parma e Modena presidi tutto il giorno con 18 e 30 soldati
REGGIO EMILIA – Prenderà il via ufficialmente domani, anche a Reggio Emilia, l’operazione “Strade Sicure” con l’arrivo di un contingente dell’esercito italiano destinato a presidiare la zona della stazione ferroviaria storica e le aree limitrofe. Ma i numeri e le modalità del dispiegamento reggiano evidenziano, come vedremo dopo, un divario significativo rispetto a quanto avviene nelle vicine città di Modena e Parma.
Le modalità di impiego
A Reggio Emilia sono stati assegnati 12 militari, di cui 6 operativi ogni giorno e 6 a riposo. I turni inizieranno alle 13.30 e si protrarranno fino alle 1.30 di notte e non copriranno quindi le 24 ore. I soldati gireranno con pattuglie di tre che faranno turni di sei ore ciascuno e saranno collegati con la centrale operativa. Non saranno pattuglie miste, ovvero non ci saranno poliziotti o carabinieri con loro. Non potranno fare arresti. Potranno identificare le persone e poi, per l’attività di polizia giudiziaria, dovranno attendere l’arrivo delle forze di polizia. I loro itinerari saranno circoscritti alle vie intorno alla stazione storica e potranno andare anche su piazzale Europa. Gireranno con pattuglie appiedate e sul loro mezzo.
Ma passiamo al confronto con le città limitrofe.
A Parma e Modena presidi più numerosi e attivi 24 ore su 24
A Parma sono impiegati 18 militari dell’esercito: 15 operativi e 3 dedicati al comando e controllo. Qui il presidio nella zona stazione è attivo 24 ore su 24, organizzato in quattro turni giornalieri da sei ore, con tre militari sempre presenti.
Anche Modena (dove però vengono utilizzati anche sugli obiettivi sensibili), dove il servizio è attivo h24, si distingue per una presenza ancora più massiccia: ben 30 militari sono stati assegnati al presidio di punti strategici della città come la stazione ferroviaria, Piazza Grande, la zona del Novi Sad e l’autostazione. Un incremento arrivato dopo le proteste dell’amministrazione comunale per il taglio effettuato nel 2023, poi rientrato grazie all’invio di 15 nuove unità.
Il raffronto con Modena e Parma rende evidente come Reggio Emilia, pur alle prese con problematiche simili di degrado e microcriminalità nella zona stazione, non abbia ottenuto lo stesso livello di supporto. La mancanza di una copertura h24 e il numero limitato di militari rischiano di ridimensionare l’efficacia dell’intervento.