L’appello di Pio: “Cerco un lavoro vero per aiutare mia madre”

La storia di un 28enne reggiano che chiede solo una possibilità per ripartire: “Non voglio assistenza, voglio lavorare”
REGGIO EMILIA – Un lettore ci ha contattato per raccontarci la sua storia e per cercare qualcuno che lo aiuti a trovare lavoro.
Mi chiamo Pio, ho 28 anni, sono diplomato e da ormai sette mesi mi trovo senza lavoro. Non per mia scelta, ma perché l’azienda per cui lavoravo ha chiuso improvvisamente il presidio dove prestavo servizio. Da allora non ho più avuto un’opportunità vera, concreta. E oggi, con grande umiltà ma anche con la dignità che mi sono sempre guadagnato sul campo, chiedo solo una possibilità. Una sola.
Ho sempre lavorato, fin da quando ero ragazzino. Anche in nero, anche durante gli studi, pur di aiutare mia madre che percepisce una pensione minima di circa 616 euro. Mio padre è venuto a mancare prematuramente, e da quel momento io sono diventato “l’uomo di casa”. Abbiamo sempre tirato avanti con il sudore e con tanta forza di volontà, ma oggi non ce la facciamo più.
Nella mia vita ho fatto davvero di tutto: operaio di fabbrica, magazziniere (ho anche il patentino per il muletto), addetto al front office, vigilantes. Non mi sono mai tirato indietro. Mai. Ma oggi, senza lavoro, non sappiamo più come andare avanti. I farmaci per mia madre, le bollette, il cibo, le spese quotidiane… vivere in due con 616 euro è semplicemente impossibile.
Scrivo questa lettera perché sono stanco di cercare invano, di ricevere promesse che poi svaniscono nel nulla, di essere preso in giro da chi propone 12 ore di lavoro per 800 euro, o addirittura offerte senza stipendio. E io, mi domando: con cosa campo? Come vado avanti così?
Non cerco compassione e non voglio soldi. Voglio solo un lavoro vero, dignitoso e soprattutto duraturo. Voglio voltare pagina, costruirmi una vita finalmente stabile, poter dire a mia madre: “Tranquilla, ce la stiamo facendo”. Sono disposto anche a trasferirmi in qualsiasi parte d’Italia, pur di trovare la mia strada.
Lo Stato aiuta temporaneamente, sì — ora percepisco la NASpI e in passato ho avuto il reddito di cittadinanza — ma non ho mai ricevuto una vera occasione concreta di lavoro. E io non voglio sussidi, voglio lavorare. Preferisco alzarmi ogni giorno alle 5, stanco ma dignitoso, piuttosto che dipendere da un aiuto che non risolve nulla.
Chiedo a qualche imprenditore, o a chi lavora nelle risorse umane, di leggere queste righe e mettersi una mano sul cuore. Io ci metto serietà, voglia di fare e dedizione. In cambio chiedo solo un contratto vero, un lavoro onesto, un futuro per me e per mia madre.
Se qualcuno vuole offrirmi un’opportunità concreta, può contattarmi a questo indirizzo: bluemotion28@libero.it
Grazie davvero a chi vorrà aiutarmi.
Pio