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Ramiseto, non vuole il braccialetto elettronico: in carcere

4 aprile 2025 | 11:06
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Ramiseto, non vuole il braccialetto elettronico: in carcere

Finisce dietro le sbarre un 36enne che, da anni, maltrattava il padre, con continue richieste di denaro per acquistare droga e alcol

VENTASSO (Reggio Emilia) – Da anni maltrattava il padre, con continue richieste di denaro per acquistare droga e alcol, accompagnate da insulti, minacce e violenze fisiche. Per questo un 36enne reggiano è stato arrestato dai carabinieri di Ramiseto, dopo aver negato il consenso all’uso del braccialetto elettronico, misura cautelare decisa dal Tribunale di Reggio Emilia.

I fatti risalgono al 2021, ma dalle indagini condotte dai carabinieri di Ramiseto, è emerso che i maltrattamenti erano in corso fin dal 2014, in un contesto di abuso quotidiano di sostanze stupefacenti e alcoliche. Il padre, costantemente sottoposto a pressioni psicologiche, minacce e violenze fisiche, aveva infine trovato il coraggio di denunciare tutto ai militari, dando così il via all’azione giudiziaria.

Secondo quanto accertato, il 36enne avrebbe aggredito ripetutamente il genitore anche con oggetti pericolosi – tra cui martelli, cacciaviti e bastoni di ferro – colpendolo alle spalle, anche di notte, spesso senza alcun motivo se non quello di ottenere denaro. Le aggressioni sarebbero state accompagnate da intimidazioni e atti di vandalismo: avrebbe danneggiato il trattore e le automobili di famiglia, rubato attrezzi da lavoro come motoseghe e svuotato il freezer nottetempo, disturbando la quiete con musica ad alto volume.

Il GIP del Tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della Procura, ha disposto una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento alla vittima entro 5.000 metri e l’obbligo del braccialetto elettronico.

Il 21 dicembre scorso, al momento dell’esecuzione del provvedimento, il 36enne ha rifiutato l’applicazione del braccialetto elettronico, rendendo necessaria l’esecuzione dell’arresto. Dopo circa un mese in carcere, aveva accettato la misura alternativa e si era trasferito a casa di un amico.

Ma il 3 aprile, l’uomo ha contattato i carabinieri di Ramiseto, manifestando la volontà di rimuovere il braccialetto elettronico. Di fronte al nuovo rifiuto del dispositivo di sorveglianza, i militari hanno proceduto con un nuovo arresto e lo hanno portato in carcere.