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Saman, condannati all’ergastolo anche i cugini

18 aprile 2025 | 20:43
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Saman, condannati all’ergastolo anche i cugini

Confermata in appello la pena della condanna a vita per i genitori, mentre alla zio Danish sono stati dati 22 anni: 8 in più rispetto al primo grado

BOLOGNA – Conferma dell’ergastolo per il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen, ritenuti colpevoli anche di soppressione di cadavere e per i quali sono state riconosciute anche le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti e futili, ergastolo anche per i cugini Noman Hulaq e Ikram Ijaz e 22 anni allo zio Danish Hasnain (erano stati assolti in primo grado).

Questa la sentenza pronunciata poco fa dal presidente della Corte d’Assise d’appello di Bologna, Domenico Stigliano, al termine del processo di secondo grado sull’omicidio di Saman Abbas. La Procura generale aveva chiesto l’ergastolo per tutti e cinque gli imputati. Saman, 18enne di origine pachistana, fu uccisa a Novellara, nel reggiano, tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021.

Nel processo di primo grado i genitori erano stati condannati all’ergastolo e lo zio a 14 anni, mentre i due cugini erano stati assolti. Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni.

I giudici di Bologna, a differenza di quelli di primo grado, hanno riconosciuto le aggravanti dei motivi futili e abietti. Una decisione che non cambia nulla per i genitori, ma che porta da 14 a 22 gli anni di condanna dello zio che non ha più potuto contare sullo sconto previsto dal rito abbreviato che l’assenza di aggravanti gli ha concesso in primo grado. Gli sono state solo riconosciute le attenuanti generiche per avere collaborato e aver fatto trovare il cadavere di Saman.