
Un 33enne moldavo, già indagato per una lunga serie di furti messi a segno tra settembre e novembre, è stato accusato anche di ricettazione
SAN POLO (Reggio Emilia) – È stato denunciato anche per ricettazione un 33enne moldavo residente nel Reggiano già indagato per una lunga serie di furti messi a segno tra settembre e novembre 2024 ai danni di sei aziende di San Polo. I carabinieri sono riusciti a risalire ad altri proprietari della refurtiva, spingendo così la Procura reggiana a formalizzare una seconda accusa a carico dell’uomo.
I militari della stazione di San Polo, in collaborazione con il Nucleo operativo di Castelnovo Monti e la Sezione operativa di Reggio Emilia, avevano già individuato e denunciato il 33enne a fine novembre, dopo averlo collegato a una serie di “trasferte furtive” in cui erano stati rubati attrezzi da lavoro, inverter e batterie d’accumulo per un valore complessivo superiore ai 120mila euro.
Le indagini avevano portato i carabinieri a un capannone preso in affitto a Reggio Emilia, dove il 25 novembre è scattata una perquisizione. All’interno, gli investigatori avevano trovato e sequestrato gran parte della refurtiva. In un primo momento si era riusciti ad attribuire il materiale sottratto alle aziende di San Polo d’Enza, ma nuove verifiche hanno permesso di identificare altri quattro legittimi proprietari: ditte con sede a Comacchio (FE), Modena, Camposampiero (PD) e Reggio Emilia.
A quel punto, per il 33enne è scattata anche la denuncia per ricettazione continuata. Le operazioni di restituzione dei beni alle aziende vittime dei furti sono già state avviate.
Il primo furto risale al 12 settembre, quando vennero danneggiati cinque furgoni nel parcheggio di un’azienda senza che nulla fosse sottratto. Ma le immagini delle telecamere avevano immortalato l’autore, da solo, permettendo ai militari di avviare un lavoro certosino di incrocio tra filmati, testimonianze e passaggi ai varchi stradali. Gli episodi si sono poi ripetuti fino al 16 novembre.
Le indagini, coordinate dalla Procura, proseguono per ricostruire l’intero giro della refurtiva e verificare eventuali responsabilità di altri soggetti.