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Sottosopra, al via la rigenerazione culturale nel quartiere stazione

13 aprile 2025 | 15:18
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Sottosopra, al via la rigenerazione culturale nel quartiere stazione

Per ripensare lo spazio pubblico insieme a giovani, abitanti e organizzazioni del quartiere

REGGIO EMILIA – Ripensare lo spazio pubblico insieme alle giovani generazioni attraverso l’arte, la creatività e il saper fare. È la proposta di Sottosopra, il percorso di rigenerazione urbana a base culturale per trasformare il sistema di portici e terrazzi che collega i palazzi di via Turri e via Paradisi, un’area del quartiere Stazione caratterizzata da situazioni di degrado e impermanenza, ampliando e potenziando le funzioni di community hub e centro culturale di Binario49.
Sostenuto dal Bando Welfare promosso da Fondazione Manodori, rivolto in particolare ad adolescenti dagli 11 ai 19 anni, è la prosecuzione ideale del progetto Sottoponte: un laboratorio di interazione creativa con lo spazio urbano che per tutto il 2025 metterà in relazione arte, formazione diffusa e pratiche trasformative coinvolgendo giovani, abitanti e organizzazioni attive nel quartiere con interventi artistici e partecipativi per favorire l’osservazione, la rilettura inedita e la riappropriazione dei luoghi. Un progetto di Associazione culturale Cinqueminuti, Associazione Casa d’Altri – Binario49, Natiscalzi DT e Compagnia del Buco, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e Fondazione Simonini, in rete con Supercultura.
Spiegano i promotori del progetto: “Elemento simbolico del progetto è il portico, punto di incontro e di approdo, spazio collettivo e di confine. Il percorso iniziato nel 2023 con Sottoponte ha stabilito due tipi di relazione con il quartiere: un rapporto di prossimità con cittadine e cittadini che hanno ripensato insieme l’area d’intervento, a cui si è sommata la presenza di artisti professionisti che hanno contaminato lo spazio urbano offrendo anche un segno estetico. Modificare i contesti insieme alle persone che li vivono può cambiarne gli utilizzi e un approccio creativo può decontestualizzare le aree urbane di attraversamento, invertire le prospettive e offrire nuove visioni e funzioni. La presenza e il movimento libero dei più giovani nello spazio urbano possono influire sulla forma delle città. Indagare insieme a loro le dimensioni dello spazio, del corpo e dell’ambiente consentirà di valorizzare le componenti della cura, dell’accoglienza, della condivisione e di elevare il senso civico e di comunità”.
Ha detto Leonello Guidetti, presidente della Fondazione Manodori: “Sottosopra è uno dei dieci progetti sostenuti quest’anno attraverso il Bando Welfare. Un’iniziativa di rilievo perché si rivolge a una fascia di età che appare fragile e disorientata. Crediamo che sia fondamentale che i giovani possano sentire di far parte di una comunità, interagendo tra loro e con gli altri in modo consapevole e costruttivo. Ha inoltre un grande valore il coinvolgimento di tutte le realtà che l’hanno proposta, impegnate da tempo in percorsi a valenza sociale in un quartiere in trasformazione, e del Comune di Reggio Emilia, che come partner del progetto conferma l’attenzione ai bisogni del territorio”.
Commenta il vicesindaco Lanfranco De Franco: “Ancora una volta la cultura si conferma strumento di rigenerazione capace di trasformare i contesti fragili e costruire nuove narrative territoriali, favorendo la prossimità e l’inclusione attraverso il coinvolgimento diretto delle persone e delle organizzazioni che vivono il territorio. Il progetto Sottosopra, attraverso strumenti di progettazione come il design partecipativo, l’urbanistica tattica e l’autocostruzione, invita a lavorare su luoghi sottoutilizzati e degradati per farne emergere le potenzialità, dotarli di un nuovo significato e, in ultima analisi, valorizzarli come beni comuni appartenenti all’intera comunità locale”.
Tra aprile e maggio sono in programma un’attività di crowdmapping, ovvero un percorso partecipato di esplorazione urbana per focalizzare il punto di vista collettivo tramite un un processo di mappatura e rilettura del quartiere, e alcune azioni di fast art per coinvolgere chi attraversa lo spazio pubblico. Per tutta la primavera laboratori di autocostruzione insegneranno ai giovani partecipanti a riparare e creare piccoli elementi di arredo, design e micro allestimenti urbani nello spazio pubblico.
Inoltre, la ⁠costruzione di scenografie da materiali di recupero, a partire da storie e oggetti del quartiere, sarà lo spunto per un lavoro di drammaturgia con cui mettere in scena micro pièce itineranti di teatro di figura e di oggetti. In estate nei luoghi collettivi risignificati, a partire dal Sottoponte, verranno realizzate performance periodiche come azione reiterata di insediamento e di riappropriazione dello spazio pubblico, e residenze di teatro-danza di comunità.
Un’azione performativa partecipata a fine estate darà vita a un’installazione che, a partire dal tetto di Binario49, collegherà i terrazzi e le finestre dei palazzi con elementi aerei. L’ultima azione prevede l’accensione, nel periodo natalizio, di luminarie d’artista lungo i portici, ideate e realizzate con le comunità di riferimento e il supporto di studenti della Fondazione Simonini.