Candidosi genitale: come si cura?
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Candidosi genitale: come si cura?

17 settembre 2024 | 10:43



REGGIO EMILIA – La candidosi vaginale è una problematica che può rivelarsi molto fastidiosa. Per fortuna, esistono diverse strade per risolvere la situazione.

Il trattamento tradizionale solitamente prevede l’uso di farmaci antifungini, ma esistono anche rimedi naturali efficaci che possono favorire la guarigione. Prodotti a base di estratti di piante come l’olio di tea tree, l’aloe vera o il d-mannosio, utilizzato anche nel trattamento della cistite (in merito segnaliamo che il sito dimann.com spiega a cosa serve il d-mannosio in relazione a questa infiammazione), sono noti per le loro proprietà antimicrobiche e lenitive.

Per comprendere meglio il tema della cura, è importante soffermarsi anche su aspetti come i sintomi. Quali sono i segnali che devono mettere in allarme e portare a rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia? Tra i principali è possibile chiamare in causa l’irritazione e il prurito intenso a livello vaginale, nonché il dolore durante i rapporti sessuali.

A denotare in maniera inconfondibile la condizione ci pensa però l’insorgenza di perdite di colore biancastro – da qui deriva il nome della problematica – caratterizzate da un odore fastidioso.

La candida può riguardare anche gli uomini. Nel loro caso, la sintomatologia è differente e si contraddistingue per l’insorgenza di eruzioni cutanee e arrossamenti a livello del glande. I sintomi in questione si manifestano soprattutto dopo aver avuto rapporti.

Pure la candida maschile annovera, nell’elenco dei sintomi, perdite di colore bianco. Queste ultime fanno la loro comparsa nel momento in cui l’infezione raggiunge livelli gravi e sono spesso associate a irritazioni a carico del prepuzio.

Cosa sapere sulla diagnosi e sulle opzioni di cura

Per parlare di cura della candidosi, è doveroso riflettere anche sulla diagnosi. Nel caso delle pazienti di sesso femminile, lo step principale è l’esecuzione di un tampone vaginale. Per quanto riguarda invece gli uomini, l’andrologo procede all’esecuzione di un tampone uretrale.

I già citati farmaci antifungini vengono prescritti nel momento in cui viene accertato un quadro caratterizzato dall’eccessiva proliferazione del fungo Candida albicans.

Quando lo si chiama in causa, è doveroso ricordare il suo essere naturalmente presente a livello delle mucose genitali e orali. A fronte del palesarsi di determinate condizioni, tra le quali è possibile includere i deficit funzionali del sistema immunitario o l’utilizzo di antibiotici, può proliferare raggiungendo livelli fuori norma.

I farmaci antifungini contro la candidosi vaginale possono essere di due tipologie. Si parla di preciso di farmaci assunti per via orale e di rimedi locali.

Sotto al secondo cappello, è possibile includere le creme e gli ovuli vaginali nel caso delle pazienti di sesso femminile.

Lo specialista, nei casi sopra menzionati, prescrive anche l’assunzione di fermenti lattici. Come mai? Perché i farmaci impattano in toto sul microbiota vaginale, coinvolgendo anche i batteri buoni.

Per ripristinare un adeguato equilibrio, noto scientificamente come eubiosi, è necessario intervenire con l’appena menzionata integrazione di fermenti lattici.

Un aspetto fondamentale da sottolineare riguarda il fatto che, nel momento in cui si dà il via a una cura contro la candidosi genitale, è necessario trattare anche l’eventuale partner del paziente, onde evitare lo sgradevole effetto ping pong.

Essenziale è sottolineare il fatto di prepararsi a eventuali recidive. Le cure per la candidosi vaginale, infatti, si limitano a tenere sotto controllo la proliferazione del fungo e non lo debellano. Tutto normale in quanto, come già detto, la Candida albicans è naturalmente presente nel nostro organismo.

Consigli di prevenzione

Come in tanti casi, anche in questo la cura passa anche dalla prevenzione. Per metterla in atto, è opportuno focalizzarsi innanzitutto sull’igiene intima, ricorrendo a detergenti intimi con un’acidità adeguata, nel caso delle donne, adeguata all’età (in età fertile, il pH ideale è pari a 5).

Da evitare è la biancheria intima troppo aderente e realizzata con tessuti sintetici. La scarsa traspirazione crea un ambiente favorevole alla crescita anomala della Candida albicans.