REGGIO EMILIA – Nell’ambito del cartellone estivo di Restate, per il quarto anno consecutivo, Aterballetto si esibirà il 6, 8, 10, 12 luglio alle ore 21,15 nella “sua” residenza estiva in città: gli splendidi Chiostri di San Pietro, in assoluto uno dei luoghi più affascinanti di Reggio. I cinquecenteschi chiostri benedettini attribuiti a Giulio Romano vedranno la Compagnia in scena con un speciale focus sul repertorio Bigonzetti.
Organizzato come sempre in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, con il supporto di Anima Sgr e Banca Monte dei Paschi di Siena e la collaborazione di Essent’ial, quello di luglio sarà un appuntamento molto speciale: sarà l’ultima occasione per ammirare a Reggio Emilia creazioni di Bigonzetti ballate dall’Aterballetto. Per dieci anni direttore della Compagnia e per cinque suo coreografo principale, Mauro Bigonzetti ha infatti da qualche anno intrapreso l’esclusiva carriera di freelancer che lo porta a creare per compagnie principalmente all’estero; ai Chiostri si potranno ammirare alcune tra le più famose creazioni realizzate per Aterballetto che, lo ricordiamo, ha appena ottenuto dal MiBACT il prestigioso riconoscimento come Centro Nazionale di Produzione della Danza.
Si inizia lunedì 6 luglio, con un Gala Bigonzetti: un excursus con estratti dalle principali coreografie e due pieces intere “Almost Blue” e “Vertigo”.
Mercoledì 8 luglio Rossini Cards, coreografia del 2004, e grande successo internazionale. Ironiche “cartoline” ispirate alla vita pubblica ma soprattutto privata del grande compositore pesarese.
Venerdì 10 luglio sarà la volta di Pression, intenso pezzo per quattro danzatori con le musiche di Helmut Lachenmann e Franz Schubert. “Più che un balletto – dice Bigonzetti – è un’azione musicale, asciutta, non didascalica, senza scenografie, dove il movimento e il gesto vivono in simbiosi con la musica. L’obiettivo finale è quello di creare un unico corpo tra movimento e musica, senza spaccature, anche quando si passa dalla radicalità di Lachenmann alle emozioni di Schubert”. Cantata è una coreografia dai colori forti tipici del sud. Con la sua gestualità passionale e viscerale rievoca una bellezza mediterranea e selvaggia. Attraverso una danza istintuale e vitalissima viene inscenato il rapporto uomo-donna: la seduzione, la passione, le schermaglie, la gelosia.
La rassegna ai Chiostri si concluderà domenica 12 luglio con “Certe Notti” coreografia “pop” di Mauro Bigonzetti su musiche e canzoni di Luciano Ligabue e con le scene e video installazioni d Angelo Davoli. “L’incontro con Luciano – dice Bigonzetti – è stata una di quelle strane alchimie alle quali non si sa dare una spiegazione: sarà la sua straordinaria immediatezza, la sua semplicità nei rapporti con gli altri tipica dei grandi artisti, ma da subito si è creato un forte legame. Siamo della stessa generazione, abbiamo vissuto gli stessi anni e le energie di quegli anni ci hanno segnato profondamente”.
Le serate dell’8 e del 10 luglio saranno introdotte da due interventi musicali degli allievi dell’Istituto Musicale Peri-Merulo. La Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e l’Istituto Musicale Peri-Merulo sono due eccellenze della città che già da anni collaborano unendo produzione e formazione.
I biglietti. L’ingresso a ogni spettacolo costa 12 euro, se si acquistano i 4 spettacoli si spendono 40 euro. I biglietti prenotati vanno ritirati dal 15 giugno al 3 luglio presso Fonderia – via della Costituzione 39 (orari biglietteria: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 17.30). Prevendite aperte anche presso Tosi Dischi – via Emilia San Pietro 57/c. Per info e prenotazione: tel. 0522 273011.
Il giorno dello spettacolo saranno messi a disposizione i biglietti rimasti e quelli non ritirati, e saranno acquistabili presso i Chiostri di San Pietro, via Emilia San Pietro 44/c dalle 19.30 fino all’inizio dello spettacolo.
Hanno detto. – La Direzione Generale degli Affari Culturali del Ministero degli Esteri qualche giorni fa ha invitato la compagnia, unica in Italia, all’incontro degli 84 direttori degli istituti culturali italiani nel mondo. Alla conferenza stampa di presentazione della rassegna estiva di Aterballetto e Istituto Peri, nella Sala Rossa del Comune di Reggio, direttore generale della Fondazione nazionale della danza, Giovanni Ottolini, ha commentato: “Si tratta di un dato positivo, che però non cancella la difficoltà di riposizionare la cultura italiana nel mondo, specie in un periodo in cui ci viene chiesto di fare di più con meno risorse. Aterballetto è in una fase di transizione, sta costruendo un repertorio nuovo e si sta riposizionando sia in Italia che nel mondo, ma il dato è che la compagnia è sempre più riconosciuta come una realtà di assoluto livello europeo, nonostante le difficoltà del sistema culturale italiano”.
Ottolini ha aggiunto: “Noi siamo sempre andati orgogliosi di aver nel 2010 inaugurato il Chiostro grande di San Pietro; dal 2012 in poi, ogni anno Aterballetto è presente e dà un segno all’offerta culturale che la città mette in campo per consolidare il rapporto con essa. Nelle serate dei Mercoledì Rosa stiamo mettendo in campo azioni che testimoniano l’attaccamento al territorio: alcuni nostri operatori distribuiscono per le strade del centro un piccolo gadget che nasce dalla collaborazione con l’associazione “Nondasola”. Poi c’è il tema del rapporto con le altre istituzioni culturali: con il Peri abbiamo da tempo ragionato di una convenzione, e adesso stiamo provando a immaginare alcuni progetti produttivi veri e propri. I lavori sono in corso”.
Presente anche il direttore artistico della Compagnia Aterballetto Cristina Bozzolini: “Abbiamo concentrato tutta la nostra programmazione a luglio perché da settembre in poi continueremo il nostro cammino senza Mauro Bigonzetti, figura importantissima per Reggio Emilia e per l’Italia e la danza italiana nel mondo. Stiamo conoscendo tanti altri coreografi di fama nazionale e internazionale, già da due anni collaboriamo con William Forsythe e andremo avanti anche con Andonis Foniadakis, Michele di Stefano e Cristina Rizzo: penso che sarà affascinante conoscere realtà nuove e scoprire cosa può diventare Aterballetto nelle mani di coreografi nuovi”.
Il direttore del “Peri-Merulo” Maurizio Ferrari si è soffermato sulla “progettazione unitaria di conservatorio e Centro Danza, che hanno dato vita a una vera e propria stagione di musica e danza. Il Peri si presenterà con un’orchestra di 55 musicisti, con al massimo otto o nove aggiunte. Penso sia ora di smettere di separare musica, danza e teatro, in Europa i conservatori non prevedono questa separazione. Dobbiamo iniziare a ragionare su questo tema, sia per la parte formativa che per quella produttiva. Con il Centro Nazionale di Produzione della Danza abbiamo creato una grande opportunità in tal senso. Si tratta forse di intraprendere una strada non tracciata, ma ne abbiamo la possibilità. Reggio Emilia è una città folle, fantasiosa, che negli anni Settanta inventava il nuovo: oggi c’è bisogno di tornare a farlo”.