Martedì 22 e mercoledì 23 febbraio lo spettacolo che nasce dai testi di Francesco Piccolo, con la regia di Giorgio Gallione
REGGIO EMILIA – Se da piccoli guardavate carosello. Se vi ricordate i mondiali di calcio del 1974 e le gemelle Kessler. Se volevate fare la rivoluzione con addosso il montgomery. Se non potete fare a meno di confrontare l’Italia spensierata di un tempo con quella sbalestrata di oggi. Questo spettacolo parla anche di voi.
La mia vita raccontata male, in scena martedì 22 e mercoledì 23 febbraio, alle 20.30, al Teatro Municipale Valli è quella di Francesco Piccolo, sui cui testi (da Allegro Occidentale a Momenti di trascurabile felicità sino al romanzo Premio Strega Il desiderio di essere come tutti) è stato costruito lo spettacolo. È quella di Claudio Bisio, il protagonista, quella di Giorgio Gallione, il regista, quella di un’intera generazione e di un paese in trasformazione. Auto-fiction o autocoscienza collettiva, La mia vita raccontata maleparla di tutti noi, raccontando con ironia quegli episodi che a volte sembrano ininfluenti e che invece, inaspettatamente, diventano momenti cruciali della nostra crescita.
Ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, ma quando guardiamo indietro la strada percorsa è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali. Perché forse la vita non è esattamente quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda. E perché non sempre la si vive come vuoi tu, ma come vuole lei.