REGGIO EMILIA – Ritorna la Compagnia del Cigno, impegnata nelle Mosche di Jean-Paul Sartre, in scena domani e domenica, alle 21, alla Cavallerizza. Lo spettacolo si preannuncia di forte impatto: in campo diverse espressioni artistiche sotto la regia di Ilaria Carmeli. L’opera è una rivisitazione dell’Orestea di Eschilo, là dove si narra la tragedia dei fratelli Oreste ed Elettra, depauperati dell’amore paterno e del regno. Dopo l’assassinio del re Agamennone, la regina Clitennestra e il suo amante Egisto regnano su Argo soggiogandone gli abitanti.
La città è diventata un mucchio di case desolate, invasa da milioni di mosche che sono una moderna trasposizione delle Erinni, le dee infernali del rimorso. Fondamentale per la comprensione dell’opera, è il contesto in cui è stata scritta: il 1943 a Parigi. Nel pieno della seconda guerra mondiale, mentre due terzi della Francia era sotto il controllo del governo collaborazionista di Vichy, Sartre mette in scena un’opera in cui al centro di tutto c’è la libertà dell’uomo, i dittatori vengono smascherati nella loro reale debolezza e il destino finale della gente dipende interamente dalle loro scelte e dalla loro coscienza.