L’attore racconta la Palermo bombardata prima dell’arrivo degli Alleati mercoledì sera alle 21.30 ai Chiostri di San Pietro
REGGIO EMILIA – Davide Enia, autore-attore-scrittore-narratore mercoledì 22 luglio, alle 21.30, mette in scena ai Chiostri di San Pietro “Maggio ’43”: accompagnato dalla musica di Giulio Barocchieri, racconta il 1943, anno cruciale per Palermo e la sua gente, con i bombardamenti che distrussero la città prima dello sbarco degli Alleati, per scoprire che quei tempi bui somigliano tragicamente ai nostri.
L’autore-attore che ha emozionato il pubblico con il suo straordinario “L’abisso”, che con la sua narrazione abilissima ha portato in scena l’esilarante telecronaca (dal suo salotto di casa) di Italia -Brasile, torna a Reggio su invito della Fondazione I Teatri, nell’ambito di Restate, in collaborazione con Palazzo Magnani
L’importanza strategica del porto di Palermo durante la Seconda Guerra mondiale fu tragicamente chiara ai suoi abitanti nella primavera del 1943, quando la città subì un numero crescente di bombardamenti da parte degli Alleati, che stavano preparando lo sbarco sulle coste siciliane, il 9 luglio di quell’anno. Esattamente due mesi prima, Palermo aveva subito il primo bombardamento a tappeto avvenuto in Italia: in meno di venti minuti, gli aerei anglo-americani avevano scaricato sulla città 1570 bombe “‘a città di Palermo sventrata e lassàta ‘ntìerra in un bagno di sangue e macerie… non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce”.
Il lavoro di Davide Enia trae linfa da una serie di interviste a persone che vissero quei giorni e ne uscirono miracolosamente illese. Partendo dai loro racconti e dai frammenti di memoria, la narrazione drammaturgica scompone, intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia, quella di Gioacchino, dodicenne testimone di quell’orrore. Le parole di Enia, accompagnate dalla musica di Giulio Barocchieri, raccontano di “tempi cupi, in cui era necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere – scrive Davide Enia –. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari. Assomigliano ad oggi”.
Costo del biglietto 5 euro. Prevendita obbligatoria online e c/o Biglietteria Fondazione I Teatri (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì: 9.30 alle 12.30 mercoledì anche dalle 17 alle 19) www.iteatri.re.it