REGGIO EMILIA – Al Festival del Quartetto – fino al 12 giugno a Reggio Emilia a cura di Fondazione I Teatri, responsabile artistico Lorenzo Fasolo – venerdì 5 giugno, ore 21, Teatro Cavallerizza, debutta il Quartetto Gringolts con, in programma, il Quartetto n. 23 in fa maggiore K 590 di Mozart e il Quartetto n. 15 in sol maggiore op. post. D 887 di Schubert.
Il Quartetto Gringolts è il punto d’incontro di quattro personalità artistiche provenienti da ambiti culturali ed esperienze professionali diverse ma legate da una comune passione per il quartetto d’archi: il russo Ilya Gringolts, primo premio al Concorso Paganini di Genova, l’armena Anahit Kurtikyan, prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Zurigo, la rumena Silvia Simionescu, primo premio ai Concorsi di Brescia e Osaka, il tedesco Claudius Hermann, primo violoncello dell’Opera di Zurigo.
Il quartetto mozartiano rientra nei tre “Quartetti Prussiani”, scritti per Federico Guglielmo, anche se non giunsero mai al Re di Prussia. Opere della maturità, i Quartetti sono ricchi di momenti di gioia e, soprattutto, non lasciano trasparire le forti difficoltà che attanagliavano Mozart nell’ultimo periodo della sua vita. A tal proposito, basterebbe scorrere una lettera ad un amico creditore, in cui il compositore, forse per rassicurarlo, afferma di aver “svenduto” alla casa editrice i tre lavori, pur di assicurarsi un po’ di soldi.
Scrittura spesso definita «orchestrale», ruolo predominante attribuito al violoncello, invece, per il Quartetto n. 15 in sol maggiore op. post. D 887 di Schubert, che venne scritto in pochissimo tempo, soli dieci giorni tra il 20 e il 30 giugno del 1826: nello slancio drammatico e febbrile che lo percorre si potrebbe trovare un’eco di questa rapidità di scrittura di quello che viene considerato il quartetto schubertiano più straordinario e profetico.