Festival Aperto, alla Cavallerizza va in scena “nuvolario”

Date Evento
Il 12 ottobre
Dalle 20.30
Date Evento
Ingresso
A PAGAMENTO

Evento concluso

Sabato 12 ottobre, ore 20.30, Music for 18 musicians di Steve Reich invita a spostare il punto di vista osservando ciò che è inafferrabile

Festival Aperto, alla Cavallerizza va in scena “nuvolario”

REGGIO EMILIA – Lo studio di ricerca teatrale del regista e curatore Filippo Andreatta presenta sabato 12 ottobre, ore 20.30, al Teatro Cavallerizza, alla sedicesima edizione del Festival Aperto Reggio Emilia nuvolario la prima assoluta del suo nuovo lavoro in una versione musicale che sarà la prima di una serie sempre diversa per forma, linguaggi e contenuti.

In una scena minimale dove si materializza l’aria del palcoscenico, Music for 18 musicians di Steve Reich eseguita dal gruppo musicale Sentieri selvaggi invita a spostare il punto di vista osservando ciò che è inafferrabile.

Concepito come una nuvola, dunque incline al mutamento, nuvolario a ogni rappresentazione apparirà diverso, cambiando formato e linguaggi, contenuti e composizione delle sue parti.

Per la sua prima rappresentazione, il regista e curatore Filippo Andreatta ha scelto una versione musicale, capace di “trasformare in nuvole” Music for 18 Musicians [Mf18M], capolavoro del compositore minimal statunitense Steve Reich, eseguito per l’occasione dall’ensemble Sentieri selvaggi, punto di riferimento per l’esecuzione della musica minimalista in Italia.

Music for 18 Musicians inizia con una serie di pulsazioni che si moltiplicano diventando un vortice sonoro mozzafiato che utilizza l’aria e la respirazione per modularsi e riverberare. Il respiro delle voci femminili diventa misura del ritmo, creando una vertigine sonora, una poliritmia di inspirazioni ed espirazioni, un continuo movimento d’aria. Declinata nelle sue diverse mutazioni, dalle nuvole al respiro, l’aria, è un agente trasformativo che nello spettacolo manifesta tutta la sua invisibilità e visibilità.

Materializzando l’aria del palcoscenico, nuvolario rivela la natura fisica delle nuvole attraverso una tecnologia che reagisce alla temperatura, all’umidità, ai movimenti e alle parole; lo spettacolo diventa la riproduzione artificiale di un elemento naturale ma anche la trasmissione della sua evanescenza e fragilità.

Creando una tassonomia delle forme dell’aria, tra cirri, nuvole, respiri, fiati e nubi, nuvolario è una ricerca sul potere effimero e trasformativo del teatro che ci invita a guardare all’insù, omaggiando la potenza visiva delle nuvole nella più semplice delle azioni teatrali: vedere quello che non c’è, un teatro d’aria.

La nuova opera di OHT è una performance fatta di variazioni, sovrapposizioni e leggeri sfasamenti. Portando in scena la dinamica ritmica di Reich, restituisce al teatro l’aria, all’orchestra il suo spazio, al pubblico il ritmo, il battito del cuore. Le nuvole sono il raro momento in cui l’atmosfera si materializza e, in nuvolario, diventano lo stratagemma per riportare il teatro alla sua originaria evanescenza.

Fondato nel 2008, OHT [Office for a Human Theatre] è lo studio di ricerca del regista teatrale e curatore Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato.
OHT crea lavori che sradicano la gerarchia della visione e dell’ascolto. Spettacoli, performance, installazioni e formati non convenzionali realizzati in contesti urbani e non; la lettura di Frankenstein intorno a un falò al 79° parallelo nord nell’arcipelago delle Svalbard, la messa in scena di un campanile abbandonato attraverso i tintinnabuli di Arvo Pärt, la roulotte parassita di Little Fun Palace che ha viaggiato in Europa e Nord America dando vita alla Scuola Nomadica che si muove tra montagne, paludi e altre aree rurali contaminando le arti performative con le scienze naturali e sociali.