Un dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti: sabato e domenica alle 18 alla Sala Verdi
REGGIO EMILIA – Alla Sala Verdi del Teatro Ariosto sabato 7 ottobre e domenica 8 ottobre (ore 18) va in scena, inserito nel Festival Aperto, Speaking Cables di Agnese Banti, artista sonora, musicista, selezionata nell’ambito della prima edizione del Fondo di supporto creatività emergente, promosso da Santarcangelo dei Teatri e da altri 12 partner, tra cui la Fondazione I Teatri.
Agnese Banti, che è stata in residenza alla Sala Verdi la scorsa estate, torna in questo luogo per portare in scena la propria voce per interrogarla come altro da sé. Per giocare ed entrarci in relazione, per scucire e ricucire lo spazio attraverso il suono spazializzato che si svela sulla scena. La ricerca compositiva, che si ispira a Samuel Beckett e a John Cage, alterna monologhi, cori, dialoghi e silenzi grazie a una coreografia che mostra gli altoparlanti non solo come dispositivi di diffusione sonora, ma anche come presenze, “personaggi” con cui entrare in relazione. L’obiettivo del processo di ricerca è quello di creare un dispositivo aperto che, attraverso l’improvvisazione delle sue cellule compositive, permetta la creazione di una drammaturgia sempre diversa in relazione allo spazio scenico, acustico e al pubblico.
Agnese Banti è artista sonora, musicista e overtone singer. La sua attività ha sempre gravitato attorno alla musica corale, gli studi sul paesaggio sonoro, i repertori di musica tradizionale, la composizione per lo spazio e la dimensione collaborativa del fare musica. Diplomatasi con un progetto installativo sulla voce delle rane e le rovine antiche realizzato tra il Conservatorio di Bologna e l’Università di Corfù, da qualche anno collabora stabilmente con il centro fiorentino di produzione, ricerca e didattica musicale Tempo Reale e collabora a progetti di canto armonico con il compositore Roberto Laneri.