Sabato 15 ottobre, alle 20.30, al Teatro Ariosto (replica domenica 16 ottobre, ore 18), un cult internazionale, che affronta con tenerezza e sollecitudine il tema della transizione di genere e della ricerca d’identità
REGGIO EMILIA – “Gardenia – 10 years later”, che il Festival Aperto propone sabato 15 ottobre, alle 20.30, al Teatro Ariosto (replica domenica 16 ottobre, ore 18), è un cult internazionale, che affronta con tenerezza e sollecitudine il tema della transizione di genere e della ricerca d’identità, anche in quella “Grande Età” che è in fondo la stagione più matura dell’essere umano.
Il regista-coreografo Alain Platel, unico erede di Pina Bausch, in questo spettacolo storico, scaraventa sulla scena la vita reale restituendocela con una dimensione poetica feroce e commovente. Un affresco umanissimo, senza morbosità, né esibizionismo provocatorio, né volgarità, di un gruppo di vecchie drag queen, riunitesi dopo la chiusura del cabaret in cui si esibivano.
25 giugno 2010: il sipario nel teatro cittadino di Gent si apre e Gardenia debutta. Ispirato dal toccante film Yo soy así (di Sonia Herman Dolz), in cui la chiusura di un cabaret di travestiti a Barcellona ci offre uno sguardo sulla vita privata di un memorabile gruppo di vecchi artisti, i registi Frank Van Laecke e Alain Platel e il compositore Steven Prengels hanno realizzato un progetto che può essere definito unico sotto ogni aspetto. Gardenia va in profondità nella vita turbolenta di nove persone straordinarie. Sette individui più anziani che apparentemente navigano senza sforzo nella zona del crepuscolo tra l’essere maschio e l’essere femmina. In contrasto e armonia con un “ragazzo giovane” e una “vera donna”. Ognuno nella sua ricerca.
Ognuno con la propria storia intrigante. Il pubblico internazionale ha accolto a braccia aperte la produzione e per due anni Gardenia è stato presentato in oltre 200 repliche ad Avignone, Parigi, Vienna, Berlino, Londra, Amsterdam, Belgrado, Barcellona, Lisbona, Oslo, Québec, Montréal, Adelaide, Taipei, Russia. Nel 2012 Gardenia è stata nominata per il prestigioso British Olivier Award. Più tardi, la vita del cast è stata ritratta splendidamente nel documentario Before the last curtain falls, che, a sua volta, è stato più volte premiato in festival cinematografici internazionali.
10 anni dopo, il cast si riunisce. Ma non del tutto: Andrea ci ha lasciati per sempre, e con lei se n’è andata Tina Turner. Otto di loro, ora, continuano. Otto persone speciali legate da segni profondi sull’anima e guidate da un’inimmaginabile volontà di sopravvivere. Pronti a prendere d’assalto il palcoscenico per commuovere e sorprendere, per ridere e tacere, per brillare e brillare, ancora una volta, da qualche parte sopra l’arcobaleno.
Scrive il Times che “Gardenia è un ritratto, un collage della fluidità di genere, delle gioie e dei dolori dell’invecchiamento e del potere trasformativo dell’arte. Considerare Gardenia semplicemente come un’esibizione dell’arte di esibirsi en travesti, sarebbe limitante. Sostenuto dalla geniale colonna sonora del compositore Steven Prengels, il lavoro è ben più profondo, oscuro e stratificato di così.”