Festival Aperto, la Danse Macabre di Zimmermann

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Il 23 ottobre
Dalle 16
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EVENTO A PAGAMENTO

Evento concluso

Domenica alle 16, alla Cavallerizza, lo spettacolo del coreografo, regista teatrale e scenografo svizzero

Festival Aperto, la Danse Macabre di Zimmermann

REGGIO EMILIA – Domenica alle 16 va in scena al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto, lo spettacolo Dance Macabre di Martin Zimmermann, coreografo, regista teatrale e scenografo svizzero.

Artista eccentrico e curioso, Zimmermann mette al centro delle sue creazioni umorismo, magia e assurdità, attraverso universi tragicomici e situazioni e mondi inusuali e bizzarri. I suoi spettacoli sono spesso una commistione di diverse discipline artistiche: circo, danza, teatro, clownerie, performances e installazioni. Proprio nel 2021, Zimmermann ha vinto il Gran Premio svizzero delle arti sceniche/ Anello Hans Reinhart 2021 per la capacità di fondere insieme diversi generi creativi, ampliandone i confini.

I suoi pezzi sono stati rappresentati in tutto il mondo: alla BAM di New York, al Tokyo Metropolitan Theatre, al Théâtre de la Ville a Parigi, al Barbican Center a Londra, alla Sydney Opera House, al Grand Théâtre di Lussemburgo, al Théâtre Vidy a Losanna, al Festival di Avignone o alla Fondazione Beyeler, solo per citarne alcuni.

“Dance Macabre” si apre in una discarica abbandonata in cui tre grotteschi personaggi (interpretati da Tarek Halaby, Dimitri Jourde, Methinee Wongtrakoon) hanno deciso di vivere in comunità e mettere radici. Nonostante le incomprensioni e le diverse difficoltà relazionali e quotidiane, i tre si ritrovano e si sostengono sempre, immaginando di volta in volta soluzioni stravaganti e insolite. Un’altra figura aleggia in scena: la morte. Interpretata da Martin Zimmermann stesso, rimane invisibile ai personaggi, ed è dispettosa e pungente. I protagonisti lottano per la propria sopravvivenza e capiscono che l’unica cosa che potrà salvarli è l’affrontare la vita con senso dell’umorismo.

“Il mio umorismo corrisponde al lato ridicolo del tragico” spiega Zimmermann “Spingere il tragico fino alla commedia permette di superarlo. Per me, il tragicomico contiene una violenza e una potenza feroce: è radicale e tagliente, guidato da una certa malizia, ma anche beffardo, preciso e misterioso. È in questa complessità che attingo l’ispirazione del mio lavoro, essa ne è la fonte”.