In prima italiana al Festival Aperto sabato alle 18, al Teatro Cavallerizza nell’ambito del Festival Aperto
REGGIO EMILIA – Possono gli ostacoli trasformarsi in opportunità? Ce lo saprà dire Alexander Vantournhout con Foreshadow, in prima italiana al Festival Aperto sabato alle 19, al Teatro Cavallerizza.
Il lavoro di Alexander Vantournhout è ingegnoso e unico. In pochi anni ha sviluppato un linguaggio coreografico che attinge a tecniche di danza, arti marziali, circo, yoga, anatomia e mondo animale, lui che è ha studiato ruota e giocoleria all’ESAC (Ecole Supérieure des Arts du Cirque) e danza contemporanea al P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios) di Bruxelles.
In questa prima italiana, con il sottofondo di musica rock sperimentale, gli artisti, 8 acrobati, esplorano i limiti fisici di un gigantesco ostacolo verticale. Cosa succede se un’alta parete taglia in due il palco e lo spazio rimanente è troppo piccolo per otto danzatori? Il muro sarà un ostacolo o creerà nuove opportunità?
Se le produzioni passate dell’artista, come SCREWS, Through the Grapevine e Contre-jour erano un dialogo con il pavimento e l’orizzontalità, Foreshadow diventa un’esplorazione della verticalità, che sfida la gravità, il movimento e la spazialità.
Alexander Vantournhout (Bruxelles, 1989) ha studiato ruota e giocoleria all’ESAC (Ecole Supérieure des Arts du Cirque) e danza contemporanea al P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios) di Bruxelles. Il suo linguaggio porta con sé le influenze di diverse formazioni ed esperienze professionali. Tuttavia, è segnato da due costanti: la ricerca del potenziale creativo e cinetico nella limitazione fisica e la relazione o il confine tra performer e oggetto.
Alexander Vantournhout ha fondato Not Standing, che crea, produce, distribuisce e comunica l’arte ibrida e unica del movimento di Alexander Vantournhout a una varietà di pubblico, al di là dei confini nazionali e delle discipline.