Lo spettacolo andrà in scena martedì 21 alle 21.30 negli spazi esterni di Casa Cervi
GATTATICO (Reggio Emilia) – Terza e ultima settimana di appuntamenti negli spazi esterni di Casa Cervi per la 19^ edizione del Festival Teatrale di Resistenza, rassegna di teatro civile contemporaneo, ideata e promossa da Istituto Alcide Cervi insieme a Cooperativa Boorea, luogo privilegiato di osservazione del teatro di impegno civile e della Storia nelle sue trasformazioni, luogo in cui accendere nuove riflessioni intorno alle questioni che riguardano l’essere umano e la società contemporanea.
Si parla di futuro e di vecchiaia in “Futuro Anteriore” di Ferrara Off, regia di Giulio Costa, in scena martedì 21 luglio alle 21.30, drammaturgia Margherita Mauro, con Matilde Buzzoni, Antonio De Nitto, Gloria Giacopini, Matilde Vigna. Al termine incontro con la Compagnia a cura di Paolo Cantù, Direttore Generale e Artistico Fondazione “I Teatri” di Reggio Emilia.
Futuro Anteriore è uno spettacolo sul futuro, senza spade laser, alieni e tute spaziali, ma con girelli, apparecchi acustici e reumatismi. Partendo dall’idea che una vecchiaia diversa è possibile, lo spettacolo immagina una terza età alternativa, con anziani fuori dalle case di riposo, non più ai margini della società, né ai confini con la realtà.
Lo spettacolo nasce dall’idea che con il progressivo innalzamento dell’aspettativa di vita, un giovane di oggi si troverà verosimilmente a trascorrere quasi metà della propria esistenza nella cosiddetta età avanzata. Infatti, grazie alle continue scoperte e progressi in campo medico, scientifico e tecnologico, nel corso dell’ultimo secolo la speranza di vita è più che raddoppiata, passando da 31 anni di media a inizio Novecento a 71 anni nel 2014 – e si prevede che nel 2030 in alcuni paesi si arriverà addirittura a superare i 90 anni.
È da questo contesto di invecchiamento demografico che prende le mosse Futuro Anteriore, che ha l’urgenza di riformulare il rapporto tra società e popolazione di anziani, e di farlo prima che sia troppo tardi e tocchi alla generazione under35 andare in pensione. Lo spettacolo si propone quindi come indagine collettiva sul futuro, dove un gruppo di giovani attori esplora in scena nuovi possibili scenari di invecchiamento, formulando strategie creative per il proprio geriatrico sopravvivere futuro. La domanda a cui si cerca di dare risposta non è più “cosa voglio fare da grande?”, ma “come voglio vivere da vecchio?”.
L’ingresso alle serate è a capienza limitata, in ottemperanza alle misure antiCovid-19; è necessario munirsi di mascherina. Ingresso a offerta libera con prenotazione telefonica obbligatoria ai numeri 0522-678356; 333.3276881 e/o via mail al seguente indirizzo info@istitutocervi.it. Durante le serate di spettacolo, Casa Cervi rimane aperta ai visitatori.