Gli acclamati “King’s Singers” arrivano al teatro Valli

Date Evento
Il 11 marzo
Dalle 20.30
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Ingresso
A PAGAMENTO

Evento concluso

Martedì alle 20.30 il gruppo inglese che si basa su un organico fisso di sei cantori che pratica il canto “a cappella” fin dagli anni ’60

Gli acclamati “King’s Singers” arrivano al teatro Valli

REGGIO EMILIA – I King’s Singers sono uno dei migliori complessi vocali al mondo: acclamati per la loro virtuosità vitalissima e lo charme irresistibile e richiesti ovunque, saranno in concerto martedì 11 marzo, alle 20.30, al Teatro Municipale Valli per la Stagione dei Concerti.

Il successo strepitoso di questo gruppo inglese si basa su un organico fisso di sei cantori (due controtenori, Patrick Dunachie e Edward Robert Button, un tenore Julian Gregory, due baritoni   Christopher Bruerton  e  Nicholas Ashby  e un basso Piers Connor Kennedy), che pratica il canto “a cappella” fin dagli anni ’60, non di rado nutrito di effetti speciali, e con un repertorio estremamente vario.

Quello proposto dai King’s Singers nel programma del Teatro Municipale Valli è un vero florilegio del repertorio canoro dal Rinascimento alla contemporaneità. Eppure non è una semplice antologia, ma rivela la coerenza interna di un programma pensato, ricco di sfumature e con un raffinato gusto per gli accostamenti, tenuto assieme anche da una comune appartenenza al periodo pasquale dei brani più antichi.

Nella prima parte del programma si alternano con regolarità i brani scritti appositamente per i King’s Singers dal compositore britannico Geoffrey Poole, esponente della feconda e ininterrotta tradizione della musica vocale inglese, con quelli di maestri come Byrd, Palestrina e Hassler, musicisti novecenteschi come Bairstow e Duruflé, fino ai contemporanei Pärt e Bingham, unica donna del folto elenco dei nomi presentati nel concerto.

La seconda parte vede invece un omaggio a Ravel per i 150 anni dalla nascita, uno dei tanti capolavori liederistici di Schubert e un affascinante incrocio tra due autori rinascimentali come Arcadelt e Orlando di Lasso, che incorniciano un compositore novecentesco come il brasiliano Villa-Lobos. Una polifonia sorridente per questo “Dream team”, che mostrerà, a un teatro che si annuncia gremito, le infinite possibilità dell’arte di intrecciare voci umane.