REGGIO EMILIA – Giovedì 27 agosto il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1), nell’ambito del programma di iniziative “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”, il ciclo di incontri legato alla mostra NOI, ospita un incontro dedicato a Gnocco fritto e chizze.
L’iniziativa, che si svolge dalle 19 alle 20, è a cura di Gianluca Immovilli (Antica Trattoria del Tondo), Luca Bonacini (Gran maestro della Confraternita del Gnocco d’Oro e giornalista per Il Gambero Rosso) e Fabio Notari (Molino Denti). Luca Bonacini, Critico enogatronomico e gourmet, è autore e coautore di libri sulla buona tavola, nonché firma di numerose testate regionali e nazionali, tra cui la prestigiosa rivista Gambero Rosso. La passione sconfinata per il territorio e le sue tradizioni, lo ha portato a fondare, nel 2008, la Confraternita del Gnocco D’Oro, per tutelare e promuovere quest’antica ricetta, emblema della cucina Emiliana.
Gianluca Immovilli, patron de L’Antica Trattoria del Tondo a Reggio Emilia, è un personaggio noto tra gli appassionati della cucina locale. Una trattoria storica, che vanta quasi 100 anni di attività e che oggi Gianluca porta avanti con l’aiuto dei suoi tre figli. Chi meglio di lui può svelarci tutti i segreti per cucinare uno gnocco fritto perfetto? Fabio Notari è executive sales manager di Molino Denti: molitori di grano tenero da tre generazioni, oggi l’azienda offre ai suoi clienti una gamma di 50 tipi di farine, oltre 300 miscele e soprattutto la tracciabilità di ogni sacco lungo l’intera filiera.
Le Experience, svolte nel Palazzo dei Musei, sono un momento gratuito e aperto al pubblico, in cui il prodotto della settimana viene raccontato da uno Chef e da un portavoce della storia e della tradizione reggiana. Il progetto nasce dall’idea di I love italian Food, in collaborazione con FabLab e Food Innovation Program: ogni incontro, promosso dai Musei, propone un punto di vista originale sulle più significative materie prime che stanno alla base della nostra cucina.
Gnocco fritto e chizze
La storia dello gnocco fritto risale alla dominazione longobarda, che introdusse l’uso dello strutto in cucina. Questa ricetta si diffuse subito sulle tavole contadine grazie alla povertà dei suoi ingredienti: farina, sale, acqua e strutto. Oggi lo gnocco fritto è diventato il cibo tradizionale delle feste popolari, abbinato a salumi e formaggi.
Legata allo gnocco fritto, la chizza reggiana comparve a partire dal 1800, quando i panettieri cominciarono a proporre una variante ripiena dello gnocco, in cui l’impasto veniva ripiegato a tortello e farcito con salumi, verdure o formaggio. Oggi ne esiste anche una versione più leggera, in cui si utilizza la sfoglia in alternativa alla tradizionale frittura nello strutto. Si narra che nei primi decenni del ‘900, nel ghetto ebraico di Reggio Emilia, in via dell’Aquila, il fornaio Federico Sacerdoti detto Salamein, facesse delle chizze così buone da meritarsi apprezzamenti e recensioni sulla stampa internazionale.