REGGIO EMILIA – Mario Perrotta torna da solo sul palcoscenico del Teatro Ariosto con una storia di marginalità, arte e follia dedicata al pittore Antonio Ligabue. La Stagione di Prosa accoglie, fuori abbonamento, Un bès (sabato 5 marzo, ore 20.30) primo capitolo del Progetto Ligabue, cui seguirà venerdì 18 e sabato 19 marzo, ore 20.30 Pitùr, secondo capitolo della trilogia di Mario Perrotta, completamente incentrata sulla figura del pittore.
Un bès – Antonio Ligabue ha valso a Mario Perrotta il Premio Ubu 2013 come miglior attore, ex aequo con Carlo Cecchi. Solo in scena, Mario Perrotta disegna a carboncino grandi pannelli, ripercorre gli anni in Svizzera di Ligabue, i ricoveri, l’arrivo a Gualtieri, la sua solitudine.
“Un bès, dam un bès! Dammi un bacio… Ma chi lo dà un bacio allo scemo del paese, al pazzo emarginato? Stare al margine è condizione disumana ma è anche angolo privilegiato di osservazione – scrive Perrotta – Essere pazzo ti posiziona fuori, ma se dipingi con quella forza, forse sono gli altri che sono dentro. E nonostante questa consapevolezza, soffrire come un cane la mancanza d’amore. Ti ho temuto, Antonio. Da bambino ho temuto i tuoi occhi sgranati davanti alla telecamera. Ora, invece, ho capito che quegli occhi imploravano. E ho voluto guardare oltre”.
Una produzione Teatro dell’Argine/ Teatro Sociale di Gualtieri/ Comune di Gualtieri/ Festival Internazionale di Arzo (CH)/ dueL/ Olinda