REGGIO EMILIA – In “’Na specie di cadavere lunghissimo”, che la stagione di Prosa della Fondazione I Teatri accoglie al Teatro Cavallerizza nei giorni 1, 2, 3 e 4 dicembre (ore 20.30), Fabrizio Gifuni affronta un lavoro particolarmente ambizioso: trovare il nodo poetico che ha unito Pier Paolo Pasolini ai suoi assassini.
Sotto la guida del regista Giuseppe Bertolucci, il progetto mette insieme i testi più polemici e politici di Pasolini (fra cui “Scritti corsari”, “Lettere luterane” e l’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di morire) a un poema di Giorgio Somalvico (“Il pecora”), che costringe in metrica il delirio di un assassino, proprio a sottolineare l’incontro/scontro fra due diversi punti di vista sulla cultura popolare.