Sabato alle ore 20.30, al Teatro Cavallerizza, il musicista interpreta e destruttura il materiale compositivo della band britannica
REGGIO EMILIA – Di rientro da un tour in tutti i continenti – con apice alla Carnegie Hall di New York – Paolo Angeli, musicista, originale creatore di strumenti e vivace veicolo della tradizione della sua terra con la sua chitarra sarda “preparata”, ci consegna un concept sorprendente e inaspettato: 22:22 free Radiohead.
Sabato 16 novembre, alle ore 20.30, al Teatro Cavallerizza, nell’ambito del Festival Aperto, il musicista sardo interpreta e destruttura il materiale compositivo della band britannica. I brani diventano tasselli di un mosaico, arabeschi che decorano un portale tra Occidente e Oriente. Sono pezzi di vetro racchiusi in un caleidoscopio, guardati e riflessi attraverso la lente di un’elegante free music mediterranea, in cui l’avanguardia incontra il post-rock, la pulsazione flamenco si alterna alla tessitura evocata da un nastro analogico che rimanda al paesaggio sonoro della Sardegna.
“Durante le pause dei tour, mi dedicavo a suonare in notturna lunghi flussi di improvvisazione. Guardavo l’orologio e il risultato casuale era ricorrente: le 22:22… – spiega lo stesso Paolo Angeli – La mattina mi svegliavo ascoltando i Radiohead, album di musica improvvisata, suoni d’ambiente còlti durante i miei viaggi, registrazioni di cori a Cuncordu o il flamenco più puro. Qualche mese dopo, durante una giornata di pioggia a Carloforte, stranamente la radio si sintonizzava solo sulle onde medie, captando musiche del mondo arabo o flussi ipnotici del nord Africa. Era la risposta che cercavo: suonare le musiche dei Radiohead facendo compiere loro un viaggio, ripensandole nel cuore di un isola del Mediterraneo, sintonizzando il rock anglosassone con arcate mediorientali, bordoni psichedelici, fraseggi lirici e spigolosi di riferimento jazzistico, e pulsazioni gypsy. Tutto questo convive tra le corde della mia chitarra.”